La compagine di atleti italiani alle Olimpiadi si è comportata nel complesso bene. Le medaglie e le emozioni sono arrivate. Guardare i tuffi sincronizzati della coppia Cagnotto-Dallapè ci ha fatto soffrire e gioire al tempo stesso.
Federica Pellegrini è stata la maggiore delusione (grosso errore sceglierla come alfiere nella cerimonia inaugurale, le pressioni su di lei sono aumentate). Ma chi si ricorda che anche alle precedenti Olimpiadi di Londra rimase a bocca asciutta? La statunitense Ledecky è troppo forte ed è inutile aspettare la rivincita a Tokyo tra quattro anni. Federica è affetta da overconfidence. Rischia un’altra dura e cocente sconfitta per la nuotatrice veronese, che non sorride mai come Hello Kitty. Peccato proprio per Vincenzo Nibali, scivolato su una foglia tropicale a pochi chilometri dal traguardo. Grandissimo Gregorio Paltrinieri, nuotatore eccelso, a cui mancano le lasagne di mammà, emiliana di Carpi.
La spedizione italiana complessivamente porta a casa 8 ori, 12 argenti e 8 bronzi. Il presidente del Coni Giovanni Malagò si è detto soddisfatto, e spera. Virginia Raggi permettendo, di candidare ufficialmente Roma per le Olimpiadi del 2024.
La nazione che mi ha colpito di più nel medagliere è stata la Gran Bretagna (che ha la stessa popolazione dell’Italia, circa 60 milioni), con 67 medaglie, di cui 27 d’oro. Per dire, nel 1996 portò a casa solo una medaglia del metallo più pregiato , 15 in tutto. Che le cose non andassero bene nel Regno Unito lo si era capito nel 1994, quando l’allora primo ministro John Major decise di riformare la National Lottery per finanziare le cosiddette “good causes”, tra le quali rientrano l’educazione, la salute, l’arte, la culura e lo sport.
In questi 22 anni sono stati dati allo sport 4,5 miliardi di sterline, usati con logica meritocratica. E’ stata creata una struttura autonoma- Team Gb – che seleziona l’atleta e la disciplina con maggiori possibilità di medaglia e concentra ogni investimento su di loro. La redistribuzione delle risorse effettuata in base ai risultati. Se vinci (anche in discipline sconosciute), aumenta il budget, se perdi si accresce.
In Italia all’esame di maturità il membro interno impiega tutta la sua forza persuasiva per portare i pigri e gli inetti alla sufficienza (ai miei tempi il mitico 36). In UK si premiano i migliori.