Il 21 marzo è legge – la Camera ha approvato con 418 voti a favore e nessun contrario, la legge che celebra il 21 marzo quale “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. “Abbiamo segnato un passo di grande valore simbolico nella lotta alle mafie”, ha sottolineato Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia. Un risultato sperato e a lungo inseguito nel corso di tutti questi anni da Libera. Quest’anno la Giornata si terrà nel reggino, a Locri.
Signori Sindaci e Sindaci Signori – dopo aver trovato un proiettile attaccato con il nastro adesivo sulla porta del suo ufficio, il sindaco di Terlizzi (BA), Ninni Gammato, ha visto marciare in una fiaccolata tutta la cittadinanza, ricevendo solidarietà anche dai comuni vicini. A Cinisi (PA), invece, il sindaco Giangiacomo Palazzolo ha dichiarato che “farebbe radere al suolo la casa di Badalamenti perché finchè c’è la memoria resta il problema” riferendosi a Gaetano Badalamenti, condannato all’ergastolo per l’assassinio di Peppino Impastato nel 1978. Tra i sindaci signori invece ci sono quelli di Aversa e Riardo, entrambi della provincia casertana, sospesi dal prefetto con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta nell’ambito dell’indagine della Dda di Napoli denominata “The Queen”.
Di Matteo capitale – Al pm antimafia Antonino Di Matteo è stata concessa la cittadinanza onoraria di Roma Capitale all’unanimintà dall’Assemblea capitolina. Intanto il pm, presidente dell’Associazione nazionale magistrati di Palermo, sotto scorta dal 1993, lascerà dopo 18 anni la procura di Palermo, dopo essere stato alla procura di Caltanissetta e nel pool antimafia delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, per andare alla Procura Nazionale Antimafia. E’ stato nominato infatti a sostituto della Superprocura guidata da Franco Roberti.
Un Calcio alla Mafia – scoppiano due ‘bombe’ a Latina e a Torino. Il procuratore della FIGC Giuseppe Pecoraro, ha accusato in commissione antimafia il Latina Calcio di avere rapporti stretti, di protezione, da parte del capo clan Costantino Di Silvio. Un’altra è scoppiata in casa Juve invece per delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel club torinese e la cessione di biglietti a gruppi di ultrà bianconeri. Andrea Agnelli verrà ascoltato dalla commissione antimafia.