Non ho nessuna ricetta segreta da consigliarti per assicurarti il lavoro.
Non ho una risposta pronta contro l’avanzamento dei robot, dell’intelligenza artificiale, della digital economy.
Non ci provo nemmeno ad indicarti particolari lavori “sicuri” visto che al massimo tra 10 anni, quasi tutti quelli che conosciamo oggi non ci saranno più.
Che consigli posso darti quando mi immagino un’azienda che utilizza un algoritmo di machine learning per decidere a chi e se attivare un contratto di fornitura?
Immagina un potenziale cliente di razza asiatica che dopo essere stato rifiutato dal sistema automatico, denuncia l’azienda sostenendo di essere stato discriminato razzialmente.
Dall’ufficio relazioni con il pubblico una chatbot risponde che è impossibile, visto che l’algoritmo è deliberatamente schermato dalla razza dei candidati.
A questo punto che fare?
Guardano gli analytics e interrogano i big data per accorgersi che effettivamente il tasso di approvazione dei contratti dei potenziali clienti asiatici è in costante calo nell’ultimo mese.
Houston abbiamo un problema!
Cercare una risposta adesso è come cercare un ago in un pagliaio.
Se l’algoritmo di machine learning si basa su complicate reti neurali, può risultare quasi impossibile capire perché o anche come, l’algoritmo giudichi i potenziali clienti in base alla loro razza.
A questo punto a chi spetterà la responsabilità di decidere il da farsi?
É in questo mondo di macchine pensanti in cui ti stai professionalmente affacciando per la prima volta, che quotidianamente emergeranno questioni etiche e di responsabilità.
Volatilità, incertezza, complessità e ambiguità sono le uniche certezze che ti lascio in eredità.
Anche Steve Jobs credeva all’importanza delle persone capaci di porsi all’intersezione tra discipline classiche e discipline scientifiche.
Oggi non sembra più un’utopia pensare che medici, ingegneri, avvocati e venditori possano essere sostituiti dalle intelligenze sintetiche che autoapprendono.
La percezione popolare dell’intelligenza artificiale è frutto della cultura hollywoodiana che ci schiera chi con il registra di turno dalla visione apocalittica, chi con quello capace di integrare il futuro nella quotidianità.
La principale sfida che affronteremo sarà proprio sulle competenze.
Quelle richieste per svolgere i lavori di domani, cambieranno più velocemente di quanto le persone riusciranno ad adattarsi al cambiamento.
Goditi questi giorni di relax post maturità ma non pensare che la scuola sia finita, dovrai continuare a studiare e restare curioso per tutta la vita.
Io nel mio piccolo mi spenderò completamente per provare a migliorare il mio mondo, con il mio metodo unico di formare le persone, mi prenderò cura dei miei clienti come della mia famiglia.
É vero, oggi un software può mettere in soffitta anche la professione di un colletto bianco e più di qualcuno se la sta facendo sotto…
Sai, un conto era rimpiazzare operai di basso livello che svolgevano lavori alienanti, un’altra cosa è pensare che gli stessi computer che ieri ci hanno convinto ad acquistare, un giorno potessero minacciare milioni di posti di lavoro anche tra manager e imprenditori.
Mentre ti parlo di disoccupazione di massa, di opportunità da cavalcare velocemente, tra me e me penso:
se i computer oggi possono pensare, avere libero arbitrio, possedere una coscienza e avere sentimenti, ci vorrà pure qualcuno che ridisegni le fondamenta filosofiche che i nostri antichi padri ci hanno tramandato.
Ecco quindi che la tua amata filosofia può tornarti utile.
Mi taccio e fermo l’iperventilazione evitando di pronunciarmi su ciò che l’intelligenza artificiale può e non può fare e se sia buona o cattiva.
E ti lascio scegliere, libero di sperimentare la tua via.
Quello che so è che non tutti saranno ostacolati dal futuro, chi avrà abilità obsolete o una preparazione inadeguata lo sarà, gli altri evolveranno e ne beneficeranno ampiamente.
Quelli che ieri dicevano che “i computer possono fare solo quello per cui sono stati programmati” oggi sono visti come quelli che ieri pensavano che la terra fosse piatta.
Allora figlio mio ragiona con la tua testa!
Anche quando l’Italia è in fiamme per dei criminali che resteranno impuniti e dopo 70 anni discutiamo ancora di fascismo o se nel mondo ci si interroga se quelle ritratte nella foto Snapchat di Kim Kardashian siano davvero strisce di cocaina, tu resta libero, usa la tua testa e non farti manipolare.
Nemmeno da quei Social che oggi sono il magnete che catalizza tutto il tuo span d’attenzione e diventano un’illusoria via di fuga.
Sappi che dopo l’immersione catartica nello spetteguless voyeuristico ritorni alla realtà più scarico di prima.
Non si trova ristoro in questa virtuale evasione perché mentre provi a sottrarti alla realtà, porti sempre dietro te stesso e quando passi dall’online all’offline, sulla tastiera della vita ti ritrovi sempre con un dito sul tasto Option!
La nostra mente può essere una via di fuga o una gabbia, sei sempre tu che lo decidi.
Spesso ci costruiamo dei meccanismi di fuga proprio per la paura di fallire o perché abbiamo paura delle critiche.
Ed è così che ci ammaliamo gravemente di rimandite.
Rimandare è come quando usi il MagicBand per pagare tutto a Disneyworld, ti diverti un casino finché non arrivi alla cassa e vedi il conto!
E la vita prima o poi te lo presenta il conto da pagare.
Se non ci imponessero che a 6 anni si va a scuola e a 18 si diventa maggiorenni ogni scusa sarebbe buona per rimandare a domani.
Se non ci fossero le scadenze, probabilmente non verrebbe mai fatto niente da nessuno.
Chissà se ci fosse una data di scadenza anche per diventare autonomi economicamente se avremmo meno bamboccioni e più giovani imprenditori?
Da quando sei piccolo ti ho sempre detto: “passati i 18 anni, ognuno è responsabile della propria faccia e di ciò che combina nella vita, i risultati parlano da soli e le scuse stanno a zero!”
Non dipende da te dove nasci ma dipende da te cosa decidi di fare della tua vita!
Non è la barba, l’altezza o la data sul documento che distingue un bambino da un uomo ma la responsabilità delle proprie azioni e dei propri risultati.
Apparentemente siamo progettati per non avere scadenze.
In natura quando hai fame cerchi il cibo, quando hai sonno cerchi di dormire.
Ma in natura se non pianifichi di procurarti il cibo finisce che non mangi e se non ti prepari un confortevole giaciglio finisce che non dormi. Se non mangi e non dormi, presto muori. C’è una selezione naturale.
Quindi siamo noi a darci in maniera naturale delle regole, degli obiettivi.
Se non ti darai da solo delle scadenze non sentirai la pressione e senza pressione non c’è azione. Senza azione non otterrai i risultati.
La rimandite è il killer più spietato di tutte le opportunità che potrai crearti nella vita.
Non puoi vivere ed essere impegnato a rimandare le cose a domani!
Pensala così: niente è fatto finché resta qualcosa da fare per terminare!
Sarai pagato per quello che è fatto, non per quello che pensi di fare o stai facendo ma non è ancora concluso.
La differenza tra avere successo e non averlo sta proprio nella disciplina, con la disciplina anche un mediocre diventa decente.
Ho imparato presto a mie spese, 3 cose molto importanti:
- sapere le cose
- saperle fare
- la disciplina
Se non sarai in grado di autodisciplinarti, qualcuno lo farà per te.
Se non vuoi essere il prodotto di qualcun altro, se non vuoi essere a libro paga di qualche robot autoprogettato, allora incomincia subito a far pace con il tuo cervello in autogestione.
Se sarai così anarchico da non accettare nemmeno la tua stessa disciplina, allora figlio mio, toccherà a me l’ingrato compito di dirti che non combinerai mai nulla di buono nella vita.
É la disconnessione tra le intenzioni e l’implementazione quello che ti fotterà.
Ogni idea che vuoi realizzare va trasformata in un piano che ti devi autoimporre di seguire con fermezza.
Ti stupirai di quante cose sono difficili da pianificare ma più facili da realizzare. A me è successo così con tua madre.
Dopo 3 mesi che stavamo insieme avevamo grandi sogni: fare dei bambini, sposarci, comprarci una casa, non necessariamente in quest’ordine 😜
Ce l’abbiamo fatta grazie all’azione pianificata e alla disciplina che ci ha portati a festeggiare l’altro giorno i nostri primi 19 anni di matrimonio!
Ognuno di noi è l’artefice della propria vita, della propria fortuna, del proprio destino.
La verità è che la tua vita non sarà mai meglio dei piani che hai oggi e delle azioni che farai per attuarli.
C’è sempre un bivio in cui sei chiamato a scegliere:
puoi accettare le condizioni in cui ti trovi o puoi decidere di assumerti la responsabilità del cambiamento.
Quel giorno sarai davvero un uomo!
Certo potresti pensare che qualcuno dei tuoi amici sia nato con la camicia.
Effettivamente i vincitori alla lotteria del seme hanno la strada già spianata ma se tu ancora non ce l’hai, smettila di lamentarti e prendi picco e pala e inizia a scavare il tuo sentiero.
Giorno dopo giorno lo potrai trasformare in un’autostrada.
Costruisciti da solo il mondo in cui vuoi andare a vivere.
Il tuo mondo sarà quello che ti costruisci tu giorno per giorno e se alla fine ti farà schifo, non prendetela con gli altri o con la sfiga, qualunque aspetto avrà, l’avrai costruito tu e ti assomiglierà.
Non curarti di cosa fa o dice la gente, la maggior parte di loro sbaglia e i risultati parlano per loro.
Le persone difficilmente si sentono responsabili di quello che fanno.
Freud diceva che:
la maggior parte delle persone non vuole veramente la libertà, perché la libertà comporta responsabilità, e molte persone hanno paura della responsabilità
Buona vita figlio mio!
Papà