Energy and Strategy HubPrezzi del petrolio ancora bassi. Per l’Ipo di Saudi Aramco bisogna aspettare

Niente di fatto per il 2018. E’ molto probabile che la più grande offerta pubblica d’acquisto della storia, quella del gigante dell’energia Saudi Aramco venga posticipata al 2019. Secondo Bloomber...

Niente di fatto per il 2018. E’ molto probabile che la più grande offerta pubblica d’acquisto della storia, quella del gigante dell’energia Saudi Aramco venga posticipata al 2019.

Secondo Bloomberg, l’Arabia saudita starebbe preparando piani di emergenza per un possibile ritardo dell’Ipo della compagnia di stato. Diverse decisioni strategiche non sono ancora state prese. Riad non ha ancora annunciato dove saranno vendute le azioni oltre che alla borsa nazionale saudita. Le piazze finanziarie di Londra e New York restano favorite per la quotazione ma non sono ancora arrivate notizie ufficiali. I sauditi potrebbero fare l’annuncio entro la fine di ottobre durante una importante conferenza sugli investimenti che si terrà nella capitale saudita.

C’è poi l’enorme questione delle quotazioni del greggio che non accennano a recuperare terreno. Il prezzo del barile avrà, ovviamente, un impatto determinante nel determinare il valore di mercato delle azioni di Saudi Aramco.

Lo scorso anno Rihd aveva architettato una strategia con i paesi dell’Opec e gli altri produttori di petrolio (Russia in testa) per ridurre l’offerta e rafforzare i prezzi che erano in calo già da due anni. Il barile stenta a raggiungere quota 60 dollari, come sperato dai paesi produttori, attestandosi su quotazioni tra i 50 e i 55 dollari al barile. Secondo Bloomberg, una media di 60 dollari al barile si raggiungerà solo nel 2019. Le stime del governo di Rihad parlano di un valore totale di tutti gli asset dell’azienda, considerata la piu’ grande del mondo, pari a 2mila miliardi di dollari.

La quotazione di Saudi Aramco assume una valenza strategica per l’Arabia Saudita. La vendita di azioni sul mercato è la pietra angolare di Vision 2030, un piano di grande portata concepito dal principe Mohammed bin Salman per ridefinire l’economia saudita e diminuire la sua dipendenza dal petrolio.

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