Viva la FifaIcardi, il capitano

Ci sono partite che vengono definite molto pomposamente "crocevia della stagione". A volte si esagera appunto, altre meno. Ieri sera il derby vinto per 3-2 a poco dal termine è stato per l'Inter un...

Ci sono partite che vengono definite molto pomposamente “crocevia della stagione”. A volte si esagera appunto, altre meno. Ieri sera il derby vinto per 3-2 a poco dal termine è stato per l’Inter un crocevia, certo, perché vincere contro il Milan ha sempre il suo perché.

Ma forse sarebbe più corretto affermare che il derby per l’Inter è stato un’epifania, una rivelazione che ci è scoppiata in testa come un petardo, aprendoci gli occhi. Ieri sera l’Inter ha scoperto davvero di avere un capitano, che non c’è bisogno di specificare chi sia. Perché Mauro Icardi – ecco, l’ho detto, per chi si fosse perso qualcosa – aveva bisogno di fare qualcosa per convincerci in maniera definitiva.

Icardi ha già vinto la classifica dei cannonieri, in maglia nerazzurra: “Eh, ma non si schioda mai dall’area”.

“Se ne sta lì in avanti e aspetta, troppo giovane per fare il capitano”.

Prima non vedevamo, ora sì: questo è il gol che dimostra quanto Mauro sia diventato fondamentale per questa squadra. Purtroppo i gol non bastano: alla gente, al tifoso devi dare qualcosa in più. Ecco allora che se in quel momento non c’è nessuno a servirgli il pallone, o la sua squadra soffre (si era sull’1-1 con il Milan che spingeva), insomma se c’è bisogno di lui, Mauro c’è. Questo fa un attaccante completo. Questo fa un capitano. Resta in area a tenere impegnata la difesa con la sua sola presenza, va a centrocampo a sporcarsi la maglia e i pantaloncini e tutto, va a tirare un pallone pesante come un macigno dal dischetto in un derby a poco dalla fine.

Forse non abbiamo tutti hanno avuto la giusta percezione di Icardi per il suo fare fuori dal campo. L’Inter ha avuto capitani spesso sobri, mai una parola fuori posto, ineccepibili dentro e fuori. Di Mauro sappiamo tutto anche quando non gioca: posta foto di oggetti costosi, dei figli, della donna che è diventata anche sua manager. Ha minacciato i tifosi e pubblicato un’autobiografia quando ancora la sua carriera non era arrivata alla fine (anzi). L’Inter è da anni in una fase di grande passaggio verso un futuro fatto di chissà cosa da un recente passato di gloria e grandi personaggi (alcuni erano allo stadio ieri sera, ad ogni foto o video è stata subito nostalgia). Quando non sai dove stai andando, ti aggrappi a quello che è stato. I tifosi nerazzurri hanno cercato in Icardi quello che era Zanetti, sbagliando temo. Icardi è un’altra cosa. Di lui sentiremo ancora parlare fuori dal campo. Intanto, l’Inter ha la certezza di un capitano dentro il campo. Si può guardare al futuro, su.

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