Liberalizzazioni immaginarieSicurezza sui treni e autobus notturni sostitutivi: Trenord ha avuto un’ottima idea. Peccato non sia sua

Poco male, non ne siamo così attaccati. Del resto, fornendo un servizio pubblico, è naturale che idee, progetti e obiettivi vengano passati di mano in mano. Sarebbe meglio condividerli, però siamo ...

Poco male, non ne siamo così attaccati. Del resto, fornendo un servizio pubblico, è naturale che idee, progetti e obiettivi vengano passati di mano in mano. Sarebbe meglio condividerli, però siamo signori e uomini di mondo. Quindi non ci stracciamo le vesti se vediamo che qualcosa di nostro è passato a qualcun altro. Anzi. Ne siamo orgogliosi. Perché vuol dire che ci sappiamo fare.

Ma facciamo un salto indietro. Dai giornali di qualche giorno fa, siamo venuti a sapere del nuovo piano sicurezza di Trenord. Importante e anche ben fatto. Body camera indossate dai controllori, app a disposizione del personale per segnalare le urgenze e mettersi in contatto con la Polfer e soprattutto linee di autobus in sostituzione dei treni notturni poco frequentati. Ottimo! Peraltro quest’ultima iniziativa entrerebbe in vigore già dal 10 dicembre. Quindi anche chapeau alla celerità.

Body camera indossate dai controllori, app a disposizione del personale per segnalare le urgenze e mettersi in contatto con la Polfer e soprattutto linee di autobus in sostituzione dei treni notturni poco frequentati. Ottimo! Peccato sia un’idea dell’Anav, non di Trenord

Quella dei pullman notturni al posto dei treni corrisponde perfettamente alla nostra richiesta, esposta alla assemblea del 4 ottobre, di definire in maniera adeguata i livelli di servizio. Necessità, questa, da sempre reclamata da molte delle nostre imprese, per il banale motivo per cui meglio due pullman pieni di utenti sulle strade, piuttosto che un treno vuoto. É più efficiente ed economico.

La polemica potrebbe finire qui. Ci resta solo qualche dubbio sui numeri dell’operazione. A quali costi si introducono gli autobus che prendono il posto dei treni? I servizi ferroviari costano 11 euro al chilometro. Quelli su strada invece solo 2 euro. La differenza è sostanziale. Se il nuovo servizio con autobus continua ad essere pagato da Regione (e, quindi, dalla collettività) come un servizio su ferro ci viene il dubbio che qualcuno si intaschi la differenza. Se invece viene correttamente pagato come un servizio su gomma, quindi 2 euro a chilometro, allora resta da chiedersi come sarà utilizzata la differenza. La Regione da anni infatti taglia le risorse per il trasporto pubblico su gomma. Ora, se va in porto il piano di Trenord, avrebbe una disponibilità economica per non farlo più. Corretto?

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