PromemoriaElezioni siciliane: perdono i centri-sinistri

Se è vero che - come narrano alterne tradizioni - dalle urne siciliane giungono spesso tristi presagi per gli sconfitti e profezie dorate per i vincitori allora possiamo interpretare gli oracoli el...

Se è vero che – come narrano alterne tradizioni – dalle urne siciliane giungono spesso tristi presagi per gli sconfitti e profezie dorate per i vincitori allora possiamo interpretare gli oracoli elettorali delle regionali che ci parlano di sconfitta per Micari e Fava e quindi per Renzi e Bersani. I dati dello spoglio – mentre scrivo è in corso – stanno scatendando la solita patetica sindrome psicodrammatica del PD (un film ampiamente spoilerato) e dei suoi cocci perduti nel tempo. I risultati sembrano palesarsi per cui vince 1centrodestra (lo scrivo con il numero) e perdono i troppi centri-sinistri sparsi per la nazione. Il crollo elettorale è tale che Luigi di Maio annulla il match televisivo previsto per domani con una mossa oggettivamente e politicamente spietata del tipo “non perdo tempo con chi non è alla mia altezza”. Pensa un pò cosa può fare una tornata elettorale seppur di grande peso come quella in terra sicula.

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Anzitutto vince il centrodestra sia sul merito del suo candidato Nello Musumeci – riconosciuto persona capace, onesta e perbene – che sul metodo cioè sulla sua capacità di coesione nei momenti che contano. Virtù specularmente opposta al vizio storico nel campo progressista capace di un autolesionismo perfetto, da manuale e difficilmente battibile dagli avversari. Buonissimo e pregevole il secondo posto dei cinquestelle e del loro candidato Cancelleri non fosse altro che il movimento di Grillo si presenta da solo e visti i numeri praticamente tripla il partito democratico.

Per Renzi e i suoi ex fratelli – in queste ore – è un via vai di coltelli affilati a suon di post e di dichiarazioni a reti unificate e lo spettacolo è deprimente nonché sconfortante. Si apre per il segretario del PD un’ulteriore finestra irripetibile per dimettersi e finalmente togliere la maschera ai suoi avversari interni. Andava fatto la mattina del referendum costituzionale e in questo modo avremmo scritto della sconfitta di Speranza, Bersani, Gotor and Cuperlo e non avremmo trovato quel famoso popolo della sinistra che non vota finché ci sta Renzi al comando. Trovatemi uno di buonsenso che crede a questa roba; e tuttavia si è costretti a stare sul politicamente non-confutabile e dunque sciroppiamoci questa sciocchezza intergalattica.

C’è da chiedersi se Renzi avrà la forza di smontare questa post-verità e confutare il teorema saltando un giro politico, mettere una tenda sulla riva del fiume e lasciare la prateria della sicura vittoria alla sinistra pura e casta dei fuoriusciti dal Pd. Da quel che si è visto finora non credo e ci rimarrà il dubbio sostanziale (cioè tradotto in voti) che il centrosinistra senza Renzi è vincente. Mi permetto sommessamente di proferire un “mah” e da progressista deluso posso solo constatare la cocente sconfitta del PD. Va bè, dobbiamo metterci una “Crocetta” sopra…

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