ApotropaicoSiamo tutti un po’ molestatori, possibile?

Nella galassia del perbenismo a sfondo sessuale un clima da Terrore francese dilaga in America e non solo. D'Urso e amici festeggiano quando ci sarebbe da eseguire una class action educativa verso...


Nella galassia del perbenismo a sfondo sessuale un clima da Terrore francese dilaga in America e non solo. D’Urso e amici festeggiano quando ci sarebbe da eseguire una class action educativa verso il popolo. Presto, costruite altre galere: tra poco saremo tutti carcerati anche solo per aver fatto un complimento un po’ troppo spinto.


Calma calma. L’ipocrisia del politically correct a sfondo sessista non si ferma e colpisce anche Hoffman; prima di lui Spacey e Weinstein. Al di là degli squisiti discorsi riguardo la presenza di sessismo in determinati ambienti qui il problema è essenzialmente di tipo contenutistico. Cos’è una molestia? E soprattutto, quando si supera la soglia di guardia che ci etichetta come porci? La legge, come al solito, viaggia sul binario dell’astratto, per colpire più casistiche possibili ma come sappiamo bene c’è tutto un ventaglio di sfumature più o meno grigie non contemplate. È possibile etichettare tutti gli uomini di sessismo? Tacciarli di molestie, più o meno velate? Dire in sostanza che son tutti dei marci? Qualcosa non torna, più di qualcosa: grazie alla diseducazione di classe si sta arrivando ad un clima da caccia alle streghe.

Vite fa. Apprendo dai giornali che Weinstein rischia la galera per un “qualcosa” di non ben dichiarato commesso anni e anni or sono con la famigerata (?) Asia Argento. I giornali, per ingigantire citano decine e decine di donne; viene da chiedersi se questo tizio lavorasse, quand’anche. Mi piacerebbe capire come si possano pesare le “prove” raccolte. Bastano le testimonianze? Bastano azioni di “classe” come la maggior parte delle attrici sta facendo? Spero di no. Sempre dai giornali leggo del celebre Spacey che, dopo un calcolato tentativo di esprimere la sua mancanza di eterogeneità, viene non solo accusato ma punito con il ritiro di un premio e il suo prodotto di punta chiuso. Anche qui si parla di anni ed anni fa, con testimonianze che scivolano nell’oblio, ricordi confusi e dettagli oltre che sbavati. Ultimo, ma non ultimo, Hoffman, il protagonista de Il Laureato, accusato di aver molestato, il come e il quanto non è noto, una stagista ben trentadue (32) anni fa. Una vita fa insomma.

Molestie sessuali sul lavoro – è un problema per chi lavora per sé stesso? – Victoria Wood

Punti di attenzione. I punti critici di questo modo di approcciare le cose sono molti, soprattutto per un argomento così spinoso e spesso tragico per chi l’ha vissuto.

  • In primo luogo la possibilità di far emergere fatti e comportamenti di decine di anni fa. Quando si può parlare di “prescrizione” naturale? Perché Asia Argento può svegliarsi una mattina e decidere di denunciare un abuso in qualsiasi momento della sua vita? Il metro di misura è totalmente abbandonato alla possibile vittima? Parallelamente anche la stagista, molestata da Hoffman, che decide, tutto a un tratto, di far riemergere tutto. Siamo umani e, se fossi un giudice, dubiterei della versione della vittima; non per sessismo ma perché trent’anni sono molti, per tutti.
  • Ammesso e non concesso che Weinstein sia innocente: costui, dopo uno scandalo simile, ha la carriera completamente rovinata. Al di là del lavoro che ha sempre fatto. Questo modo dannoso di fare mi ricorda l’accanimento della magistratura contro alcuni politici nostrani; quasi un giustizialismo con l’orologio. È lecito pensare ad un rimborso “reputazionale” una volta accertati i fatti e chiarite le colpe? E se no, è giusto rimanere in questo clima da Robespierre degli ultimissimi rintocchi?
  • Visto che le vittime passano tramite vie legali si studiano i casi con metodi legali: cosa significa una molestia? Quand’è che si supera il limite con una donna? Come si riconosce un secco “NO” da un “mi piace il tuo modo diretto, continua, sto solo facendo la preziosa”. Codice alla mano: “Art. 660. C.P.: Molestia o disturbo alle persone. Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516.” A ben guardare è una definizione, volutamente aggiungo io, abbastanza vaga e chiunque potrebbe essere arrestato oggi stesso. Si alzi la mano chi non ha mai oltrepassato il limite prescritto dalla norma. [silenzio…]
  • Da un altro lato. Penso che il problema sia triplice: da un lato l’ambiente dove, inutile negarlo, ha sempre permesso comportamenti discutibili a vantaggio della carriera. Tutti sappiamo il potere dell’influenza interna ad un contesto. Un secondo problema è sicuramente legato ad un perbenismo folle e costante in crescita esponenziale. Il politicamente corretto è il male del nostro secolo.

Rimane granitico di sottofondo il problema più grande: la mancanza di Educazione che colpisce come un martello l’incudine. Una educazione che si sta vorticosamente perdendo: lo dimostra il fatto che il programma televisivo più seguito dai giovani è il Grande Fratello; con la sorella di Belen che, oltre agli occhioni da mostrare, attira l’attenzione di molti omaccioni. Ops, un attimo, ho molestato indirettamente una donna?

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