Homo sumViolenza psicologica: dramma sociale per le donne (e non solo)

di Francesco Carini - Homo Sum La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci (Isac Asimov). Ieri, 25 novembre é stato il giorno contro la violenza sulle donne, che ogni anno produce centinaia d...

di Francesco CariniHomo Sum

La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci (Isac Asimov).

Ieri, 25 novembre é stato il giorno contro la violenza sulle donne, che ogni anno produce centinaia di morti. Se nel 2016, le vittime uccise oltralpe sono state 123, nel nostro paese c’è una situazione simile con 120 casi. Numeri molto importanti, che dovrebbero essere guardati con un’attenzione particolare ed ampliati, dal momento che, per un femminicidio ogni 3 giorni circa, sono parecchie migliaia le vittime di stalking e di violenza psicologica.

Oltre alle maledette percosse e alle conseguenze sotto il profilo fisico, sia in ambito domestico che professionale si possono sviluppare pericolosi atteggiamenti disfunzionali connessi alla comunicazione verbale e non verbale, che, in molti casi precedono le aggressioni fisiche, ma comunque determinano tremende conseguenze, soprattutto se protratte sul medio e sul lungo periodo.

Con elementi che potrebbero essere in comune con il mobbing (e quindi universali e indipendentemente dal genere), con ripetuti svilimenti, offese dirette o più o meno celate (soprattutto in privato, ma anche in pubblico), derisione e disprezzo gratuito, la vittima viene distrutta internamente, e la sua vita sottoposta ad un altissimo livello di stress visto che nella migliore delle ipotesi la situazione non é ben compresa da chi le sta intorno, oppure una condizione di omertà non permette ad altri di vedere o aiutarla a denunciare il fatto.

La psicoterapeuta Cinzia Sintini, in un articolo pubblicato sul sito dell’associazione “Linea Rosa”, ha scritto:

«La violenza psicologica è una violenza oggettiva, chi subisce aggressione psichica è sottoposto ad un evento traumatico, chi è sottoposto a violenza psicologica si trova in uno stato di stress permanente […]. Il problema relativo alla violenza psicologica, infatti, è relativo al riconoscimento di essa, alla consapevolezza di esservi sottoposti».

Questo rappresenta il più grosso ostacolo per la vittima. Cominciare a dubitare della propria percezione può diventare un giogo, sia ai fini dello spezzare questa catena e successivamente del denunciarla. Come nel caso del mobbing (e per alcuni versi nello straining), continue pressioni esercitate con “cortesia” in pubblico, i silenzi accusatori, la conseguente e sistematica derisione per le azioni compiute rientrano spesso in tattiche con l’obiettivo più o meno conscio di distruggere la vittima psicologicamente, rendendola inerme.

Di conseguenza, in un momento di precarietà come quello che sta vivendo la società sotto il profilo economico e sociale, con tutte le conseguenze psicologiche che questo può comportare, tali forme di maltrattamento possono… Continua a leggere

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