Lost in Business10 cose che puoi fare anche oggi su LinkedIn (per fare una pessima figura)

Ci sono tantissimi consigli riguardo LinkedIn e quasi tutti si concentrano su come presentarsi. Il profilo, la foto, la headline, le esperienze…i maggiori problemi però si verificano quando si iniz...

Ci sono tantissimi consigli riguardo LinkedIn e quasi tutti si concentrano su come presentarsi. Il profilo, la foto, la headline, le esperienze…i maggiori problemi però si verificano quando si inizia a parlare.

È tutto relazioni e conversazioni. L’immagine è sicuramente una parte centrale, intendo dire come ci presentiamo ma non è tutto. È solo l’inizio. Il biglietto di ingresso per un gioco, che poi tanto gioco non è, di business e di crescita.

È tutto relazioni e conversazioni. Creare valore per gli altri, acquisire fiducia e credibilità, comprendere il momento e il modo in cui interagire, fare un passo nel mondo altrui o chiedere a qualcuno di dare una sbirciata al nostro.

È tutto relazioni e conversazioni ed è qui che puoi fare la differenza o fare una pessima figura.

10 scivoloni frequenti quando si inizia a parlare

1) Benvenuto nella mia newsletter (che non hai chiesto)

Probabilmente non lo sai neanche ma se controlli nella cartella spam è probabile che trovi diverse newsletter alle quali non ti sei mai iscritto. Approfondisci e scopri che è un collegamento LinkedIn. Un collegamento che solo per il fatto di essere entrato in contatto ha pensato di essere in diritto di tempestarti con riflessioni, promozioni, e altre cose delle quali faresti volentieri a meno.

2) Ho visto che non vuoi ricevere la mia newsletter (ma me ne sbatto)

La cosa che più fa incazzare però è che è praticamente impossibile disiscriversi dalla newsletter nella quale ti hanno infilato. Clicchi, pensi sia tutto ok ma la settimana o il mese dopo, la ritrovi lì. Fortunatamente, quasi sempre la ritrovi in spam.

3) Ciao compri qualcosa?

Mi viene in mente l’immagine che Jeffrey Gitomer mise in “Il ibretto rosso del grande venditore” per descrivere il venditore “poco abile”. Ogni giorno qualcuno su LinkedIn si sveglia ed inizia a inviare un messaggio tipo questo “Ciao, sono ancora io. Oggi compri qualcosa?

Questo spiega anche perché tante persone sono così attive nel collegarsi con più persone possibili. E perché altre siano diventate così diffidenti.

4) Ciao che fai?

Questa è una domanda frequente che si aggira tra i messaggi. Ha due significati: il primo è un “che fai?” in stile badoo… Il secondo è ancora peggiore. In sostanza ti chiede che fai nella vita/lavoro. In questo caso puoi pensare 3 cose:

1. Perché non si guarda il mio profilo?

2. Non sa che è tutto nel profilo?

3. Ok mi vuole vendere qualcosa…

5) Facciamo bisness?

Poi ci sono quelli diretti. Quelli che vogliono fare business, il loro si intende. Questo è “L’incipit” di un messaggio ricevuto qualche giorno fa. È una storia vera!!

6) Hi, hi, hai sbagliato l’haccento

Commentare è uno dei momenti più sottovalutati. Hai la possibilità di farti notare, brillare per “intelligenza”, aiutare, posizionarti, farti conoscere, riconoscere e Scegliere. Oppure puoi provare a fare il contrario: mettere in cattiva luce il tuo interlocutore, dunque mettere Te in cattiva luce.

Che poi, diciamolo, ha ragione Charles Spurgeon: “La gente che non fa niente, è sempre la prima che fa delle critiche a tutto.”

7) Tagga, Tagga

Se non vengono? Chiamali. Non fa una grinza ma alla lunga rompe le palle. Non ti fa così onore come si può pensare. Specie se taggare le persone serve solo ad aumentare la visibilità delle Tue idee.

Ne aveva parlato anche Riccardo Scandellari, uno che su LinkedIn mettono in mezzo anche a proposito degli spaghetti all’amatriciana.

8) Penso che potrebbe interessarti questo lavoro perché il tuo diciamolo fa schifo

Al numero 8 ma probabilmente è la cosa più irritante: proporre un’opportunità lavorativa a chi un lavoro ce l’ha. Qui non conta se sei Amministratore delegato, ceo, freealance, o calzolaio… se fai una cosa si presuppone che ci credi. Se mi inviti a valutare “di meglio”, senza conoscermi, stai dicendo che il mio lavoro fa schifo, la mia vita fa schifo, sono un pirla…

Mi spiego meglio con questo messaggio ricevuto (e ne ricevo tanti di questo tipo)

9) Sinceramente è una porcata

Ancora a proposito dei commenti. La regole è: se ne sai parla, se non ne sai ascolta. Se proprio vuoi parlare, fallo in modo rispettoso, con le giuste premesse, senza dare sentenze, criticare, ed “insegnare” il lavoro altrui.

Sembra scontato ma non lo è affatto.

10) Ti contatto adesso perché ne ho bisogno…

Ne ho parlato tante volte, c’è un’ intervista con Osvaldo Danzi qui su Linkiesta dove lo si è detto a lettere cubitali:

Non puoi cercare la rete nel momento del bisogno

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