Abbiamo letto il documento del prof. Della Cananea.
Non mi stupisce tanto il carattere esplicitamente propagandistico dell’incarico affidato; mi stupisce che nessuno dei grandi opinionisti spieghi che la politica che si consegna ad uno studio legale diventa semplicemente inutile e vacua.
Non mi stupisce, dunque, che si cerchi un accordo contrattuale tra partiti per il governo; mi stupisce che ciò possa partire da un atto unilaterale e non da un preventivo accordo politico.
Non mi stupisce tanto la lista general generica di obiettivi del contratto (cosa inevitabile se si cercano i minimi comuni denominatori) e l’assenza di ‘patate bollenti’ come la flat tax o il reddito di cittadinanza; mi stupisce che uno studioso si accontenti di stilare un menu di ovvietà senza segnalare l’impossibilità di una intesa seria se i costi di ciascuna operazione e le fonti di finanziamento del programma non sono illustrati.
Infine, non mi stupisce che la società dello spettacolo possa digerire con disinvoltura questa scenetta (compreso un partito che cambia il suo programma senza colpo ferire, pur di trovare un accordo di qua o di là); mi stupisce che l’esercito dei nostri opinionisti mainstream si sia definitivamente arreso e consegnato al circo mediatico, così rari essendo quelli che hanno la cultura e il coraggio di opporre questi (e altri possibili) rilievi…