“Il termine protagonista nacque nell’antica Grecia, per indicare il primo attore di una compagnia teatrale .
In letteratura il “protagonista” è, generalmente, l’eroe di una vicenda narrata dal suo punto di vista: tuttavia non è necessariamente la voce narrante, in quanto i ruoli del protagonista e del narratore possono non rientrare in alcuno schema prefissato.
Essendo il personaggio più seguito, la sua evoluzione è determinante nel contribuire all’interesse e al ritmo dell’opera”.
Nello sport e in altri svariati ambiti il “Protagonista” è colui che viene considerato appunto l’eroe della vicenda : il Valentino Rossi per intenderci .
Il personaggio principale attorno al quale ruota una serie di circostanze di natura relazionale, provocando l’interesse del pubblico, che interloquisce attraverso dibattiti, discussioni , chiacchiere, di conseguenza stampa e media in generale.
Abbiamo dato dunque una definizione di questo soggetto, che nel nostro caso è un individuo.
Ma Il protagonista della vicenda è sempre e comunque colui che vince?
Beh, manca un elemento: il punto di vista.
Tutto dipende dal punto di vista.
Prendiamo ad esempio il caso specifico : il commercio.
Esistono sostanzialmente due punti di vista : quello di chi vende e quello di chi compra.
Attenzione: Questa considerazione non attiene necessariamente ad un comparto merceologico, bensì al libero mercato in generale, di qualsiasi prodotto o servizio si possa parlare.
Chi vende si sente protagonista: crea le condizioni perché qualcuno compri qualcosa.
Chi vende si interessa di costruire o farsi costruire un bene o servizio che soddisfi bisogni e necessità.
Egli si adopera perché, nel caso in cui non ci fosse, nasca l’esigenza di un prodotto, o meglio, di quel prodotto specifico. Propone o reclamizza un dato articolo nel modo che pensa migliore.
E’ protagonista del suo lavoro e della sua attività.
Altro punto di vista, quello di chi compra.
Chi compra ha un esigenza e deve soddisfarla. Sceglie in funzione di una serie di valutazioni il più delle volte empiriche.
Troppo spesso succede che il venditore si senta protagonista.
In realtà i mercati hanno una sola star: chi compra.
L’unico protagonista è il Cliente .
A cosa serve specificare quello che sembra un ovvietà ?
Cerchiamo di chiarirlo con un esempio.
Un esempio su tutti, che risulta particolarmente interessante e dove questo fenomeno è particolarmente evidente è il mercato delle due ruote, dove da qualche anno a questa parte, nei listini delle Case sono comparse proposte che in realtà non hanno origine da un esigenza specifica del mercato, dei Clienti: tutt’altro! Esse sono frutto esclusivamente dell’esigenza di chi vende: esigenze di commercializzare prodotti in aggiunta, di completare la gamma dicono loro, o forse solo di cercare margini aggiuntivi a scapito della filiera.
Tali proposte pesano sulla rete distributiva, e nel medio lungo periodo andranno a pesare anche sulle tasche dei nostri veri protagonisti: i clienti.
Mi riferisco in particolare ai quei veicoli di cilindrata compresa fra i 126 e i 500 cc (motociclette) tanto in voga nei mercati emergenti di altre parti del mondo. Per quei mercati i Costruttori ne producono grandi quantità, che vengono proposti anche su altri mercati come quello italiano.
Bene: dai dati diffusi dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, ed elaborati da UNRAE per ANCMA a fine 2017 (statistica di fine anno), risulta che a fronte di un Mercato Italia delle “Motociclette” (scooter esclusi) che cresce dell’8.53% il segmento indicato, nel complesso segna un – 3.9% rispetto all’anno precedente.
Rispetto al Mercato perde un bel 12.43% .
Questo perché il Cliente ha sempre ragione .
La considerazione non è da sottovalutare. Infatti la fascia di mercato in questione si riferisce ai giovani a coloro che si avvicinano al mondo delle due ruote, e che evidentemente nel prossimo futuro saranno numericamente meno “protagonisti”.
Gli scooter sono fuori dalle logiche di mobilità alternativa ( ma questo è un argomento che merita un approfondimento), mentre le motociclette sono sempre più per un pubblico adulto.
Auspico che le marche più importanti, i riferimenti istituzionali, gli addetti alla comunicazione comincino a investire (che non vuol dire buttare via dei soldi) sulle nuove generazioni: Le Marche sviluppando modelli belli moderni e appetibili; Le Istituzioni rendendone più facile l’utilizzo e incentivando le iniziative sportive; Gli addetti alla comunicazione provvedendo a diffondere le informazioni in maniera adeguata.
Così potremo occuparci nel modo migliore dei nostri “Protagonisti” anche in futuro.