L’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, da qualche tempo si comporta come il dottor Jekyll e Mr Hyde. Come il protagonista del romanzo di Stevenson, di giorno dice una cosa e di notte ne fa un’altra. Non passa giorno infatti che Mazzoncini non chieda nuove gare d’appalto per la gestione del trasporto pubblico locale su gomma. Salvo poi pensare a come far inglobare dallo Stato proprio quel poco del trasporto pubblico locale gestito da privati e che proprio per intervento di Trenitalia (cioè lo Stato) si sta riducendo.
L’ultima idea del nostro Mazzoncini è di appellarsi al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, per rinnovare la flotta di Trenord, partecipata in modo paritetico da Trenitalia (Gruppo Fs) e da Ferrovie Nord Milano, società controllata dalla Regione Lombardia, ma anche quotata in borsa.
Secondo l’amministratore delegato di Fs, i 150-170 treni che collegano Milano al resto della Lombardia, e oltre, sono da sostituire. E dato che i treni non si trovano al supermercato, Mazzoncini chiede in cambio un prolungamento dell’affidamento diretto, secondo il modello di contratto già testato in Liguria e Veneto, vale a dire per 15 anni (10 come massimo previsto dalla normativa europea, prorogato fin da subito del 50%; quindi altri 5 anni).
Alla faccia delle liberalizzazioni!
Il top manager pubblico utilizza la frase soft “consolidare la presenza” ma la sostanza è questa: Trenitalia, cioè lo Stato, vuole gestire il trasporto pubblico locale lombardo senza fare nessuna gara.
Ora, che i treni Lombardi siano vecchi non occorre un esperto della materia per dirlo. Ma cosa c’entra questo con la proroga a Trenitalia? Quando pochi mesi fa un treno è deragliato a Pioltello non era colpa del treno, che non era vecchio e viaggiava entro i limiti consentiti, ma del cedimento di una rotaia. Ma se le rotaie sono gestite da una società pubblica, che anche uno sfrenato liberista come me pensa debba rimanere pubblica, per quale motivo dobbiamo prolungare il contratto di Trenitalia? Semmai va resa efficiente la rete con investimenti mirati.
Se Attilio Fontana è interessato, come spero, al benessere dei pendolari della Lombardia lasci perdere lo scambio treni/proroga più controllo di Trenord. Al contrario, faccia una gara d’appalto vera sulle tratte ferroviarie per decidere chi è l’operatore migliore per gestire i trasporti locali e garantire un servizio di qualità al flusso di pendolari che attraversa la Lombardia ogni giorno e denunci Rfi per lo stato della rete.
Sono pronto a scommettere che così si troverà tanti treni luccicanti, che viaggiano spediti su binari ristrutturati, senza bisogno di allungare all’infinto gli accordi con Trenitalia e perdere il controllo di Trenord.