Erano passati pochi minuti, era lo scorso 14 agosto. Il Ponte Morandi era crollato, imploso e venuto giù con un carico umano enorme. Una tragedia unica da lasciare allibiti e senza parole per ore e giorni milioni di persone. Molte di queste ricondividevano ansiose news dell’evento angosciate per le tante persone coinvolte e sotto choc per l’accaduto.
Mentre il paese rifletteva e ansimava a la caccia al colpevole da parte del governo era cominciata con la solita foga e faciloneria. L’aggressività che ha caratterizzato e caratterizza questi mesi, e che ha prodotto il governo del cambiamento, necessita sempre di un nemico, un obiettivo da colpire. Il male che non permette a noi italiani brava gente di vivere in serenità.
Nelle ore che sono seguite alla tragedia di Genova abbiamo avuto, in ordine, queste reazioni:
1. È colpa dell’Europa che non ci fa spendere, è la dichiarazione del ministro Salvini. Salvo poi non ripeterla più visto che da Bruxelles ci criticano perché spendiamo male e non tutto quello che potremmo
2. È colpa del governo precedente. Questa tira sempre. Salvo poi accorgersi che il ponte era amministrato dalla privata Autostrade. Questo è il geniale Toninelli, Mr12 preferenze quando si candidò al comune della sua Cremona
3. È colpa di Autostrade, sentenzia il magistrato DiMaio, che ha pure la sede legale in Lussemburgo per non pagare le tasse. Salvo poi venir a sapere che la sede di Autostrade è a Roma e ogni anno paga 400 milioni di tasse più 5 miliardi circa di manutenzione in 5 anni.
4. Conte, il non premier non l’allenatore di calcio, ha detto che il governo farà una multa di 150 milioni e che sarà tolta la concessione alla società. Eppure è la magistratura che fa le multe. Il governo e il parlamento devono fare leggi (chiare e buone, non cazzare). Il governo, e dovrebbe saperlo e spiegarlo il Presidente, non fa nessuna multa. È pure un giurista.
5. In questo marasma i colpevoli in rete sono già stati trovati. Prima ancora che gli organi competenti abbiano visionato carte, fatto analisi alla struttura, e soprattutto ascoltato perché un nucleo di (a questo punto poveri!) tecnici abbia concesso l’idoneità ad una struttura che non lo era. Noi tutti conosciamo gli scrupoli dei burocrati italiani.
Ma i colpevoli sono venuti fuori. La rete e i geniali ingegneri alla Toninelli, i magistrati alla DiMaio-Conte, i giustizieri alla Salvini hanno individuato come colpevoli i Benetton. Perché? Perché sono azionisti di Austostrade. Da ieri è iniziata l’azione social di linciaggio del gruppo italiano. Vedremo se sopravviverà.
Che altro dire… viviamo tempi bui. L’abitudine ai Like, all’opinione istantanea, alle facili soluzioni provoca mostri. Tolto il fischietto da allenatore, il camice da medico in questi giorni siamo il popolo con più ingegneri e magistrati al mondo.
D’altronde è il governo che doveva essere del cambiamento.
16 Agosto 2018