Oramai è appurato di come lo sviluppo dei social network, nel recente periodo, stia avendo un importante impatto sociale sulla nostra popolazione (basti pensare ai numeri straordinari di Facebook che fa in media 600mila iscritti al giorno, piuttosto che quelli di Instagram, social network che sta spopolando nelle fasce più giovani del nostro Paese).
Il dato interessante da analizzare è quello relativo all’user medio: chi utilizza i social network? Ovviamente, grazie alle numerose ricerche sarà facile individuare (senza scomodare Cambridge Analytica) che l’utente medio sia il range adolescente/giovane adulto. Stupirà ai molti invece sapere che le aziende sono uno dei player più attivi sui social che ormai rappresentano uno dei più grandi medium per veicolare le proprie comunicazioni commerciali. Basti pensare che gli investimenti globali sui social network nel triennio 2016-2019 sono cresciuti di più del 72% rispetto agli anni precedenti, in poche parole questo significa un aumento dai vecchi 29miliardi di dollari a più di 50 miliari. Una cifra niente male specialmente se messa a confronto con altri tipi di pubblicità più “tradizionale” come la cartellonistica che sta perdendo sempre più terreno rispetto ai colossi a portata di mano. Un altro dato altamente interessante è sapere che gli investimenti pubblicitari sui social network rappresentano il 20% della spesa complessiva nel mondo digitale, lasciando indietro le vecchi e tanto amate agli italiani DEM, newsletter e i banner, sempre più lesi dalle varie normative per regolamentare l’utilizzo dei dati su internet. I giornali? La carta stampata fortunatamente regge ancora, sui social, seppur di un risicatissimo 1% previsto nel 2019 (50,2 miliardi di dollari statunitensi per i social media rispetto ai 50,7 miliardi di dollari per i quotidiani). Pare chiaro secondo gli studiosi del fenomeno che dal 2020 in poi i social rappresenteranno una delle più grandi forze pubblicitarie disponibili, al pari – si suppone – possano esserci solo le applicazioni che velocemente stanno prendendo terreno con i video pubblicitari che permettono all’utente di accedere a contenuti extra o premium.
Qual è lo scopo dei social network?
La funzione principale dei social è quello di comunicare. Comunicare in maniera spasmodica, farlo bene, farlo sempre. Nessuno se ne può tirare indietro, che sia un giovane adolescente (come quando è privato dei social, come i numerosi casi di instagram disabilitato, entra in uno stato di depressione quasi innaturale) o che sia un’azienda affermata (che utilizza il mezzo per commercializzare il prodotto o anche semplicemente perché l’importante è esserci e appunto, comunicare di essere presente e attenta sui social). Che sia un’azienda o un utente privato è importante stabilire un obiettivo della propria comunicazione e studiare una strada per raggiungerlo. Post e video messi lì a casaccio, non portano a nulla e per questo sempre più aziende ed influencer fanno uso di esperti dell’algoritmo capaci di conoscere sempre meglio le tendenze e il modo di ragionare dei diversi social network. Proprio da qui stanno nascendo nuove professioni sempre più ricercate dalle aziende: social media manager, social media analyst, social media strategist, etc.. Il social è esattamente una nuova branca di comunicazione e di conseguenza è necessario sviluppare nuove competenze e delle strategie di marketing a 360°.
Quali sono i vantaggi dei social network?
A differenza dei mezzi tradizionali, i social network risultano essere tra i più impattanti canali i comunicazione b2c. Questo per la loro caratteristica social: essere a portata di chiunque. Con l’immissione nel mercato di nuovi telefoni sempre più tecnologici e di tablet a buon mercato, non è più necessario dover avere un computer per accedere a internet. La tecnologia in pratica favorisce notevolmente l’utilizzo dei social e basta una connessione per poter accedere al mondo dei like e dei poke. Caratteristica che le aziende hanno appunto imparato a conoscere e sfruttare a loro favore. Un’altra caratteristica che deriva dal punto appena spiegato è il fatto che ti permettano di selezionare miratamente un target specifico di età, di sesso, di interessi e perché no geolocalizzandolo esattamente dove interessa all’advertiser, in questo caso all’azienda, che avrà tutto l’interesse di spendere il proprio denaro per una campagna mirata come solo pochi altri canali riescono a proporre.
I social network, e questo è abbastanza intuitivo, sono assolutamente gratuiti per gli utenti e questo non è un aspetto da sottovalutare, sia in positivo che in negativo. Insomma i social network ad oggi rappresentano il miglior modo di comunicare per le aziende; tuttavia non bisogna tralasciare il fatto che i social per definizione portano tutti sullo stesso livello, quindi per la prima volta i consumatori si sentiranno veramente di fronte all’azienda, pronti per muovere critiche e considerazioni, spesso anche aggressive, nei confronti dei produttori.
L’ultima considerazione da fare, giusto per completare il quadro relativo al comportamento dei social nei confronti delle aziende è quello in merito alla portata organica dei post che sta lentamente scemando, arrivando anche all’1% della propria fan base in alcuni casi. Perché? Il discorso è molto semplice, Facebook, come Instagram, come Twitter non sono delle Onlus e la loro mission non è quella di fare beneficenza. Questi sono oggi colossi del web e il loro obiettivo è monetizzare al massimo e per farlo hanno optato per questa soluzione Facebook Ads, piuttosto che Twitter Ads che si sviluppano come vere e proprie concessionarie pubblicitarie che vendono “slot” sui social per le aziende sempre più interessate a comprarli per via di un repentino abbassamento della visibilità organica dei social network che sembra destinata ad arrivare allo 0%.