Su LinkedIn la visibilità è una questione complicata. Un po’ come la strategia di Borlotti che dava via Falchetti e Mengoni per avere la metà di Giordano da girare all’Udinese per un quarto di Zico e tre quarti di Edinho…
Visibilità. Da sempre parola chiave nel commercio. La mercanzia si espone. Una vetrina su strada ha da sempre un valore di gran lunga superiore a una bottega in una via secondaria dove non passa nessuno. Lo dice l’esperienza, qualche manuale strategico, probabilmente la legge dei numeri: se aumenta x aumenta y.
In altre parole: se aumenti le ore trascorse in auto è ragionevole aumenti la probabilità di incidenti. Se aumenta il passaggio di persone davanti al tuo negozio, è ragionevole e probabile aumentino le vendite. Se aumentano le persone che vedono il tuo profilo… aumenteranno le possibilità che qualcuno ti offra un lavoro o un’opportunità.
Quello che i manuali non dicono, o fingiamo di non vedere, è che ci sono da considerare diverse variabili. Un grosso cartello “dipende” oscurato dai grossi rami delle nostre convinzioni e speranze.
Pur viaggiando ogni giorno per 200 Km la tua probabilità di avere un incidente potrebbe essere pari o inferiore a chi esce una sola volta per andare al supermercato – se ad esempio sei diligente o se il tizio che va al supermercato non ha nemmeno la patente 🙂
Pur passando migliaia di persone davanti al tuo negozio potresti comunque avere scarso successo – se i tuoi prodotti sono evidentemente cattivi o cari, o se accanto c’è un negozio identico e più competitivo.
Pur aumentando la tua visibilità on line potresti non concludere niente – se non hai nulla da offrire, se ti vedono le persone sbagliate o in presenza di ancora altri fattori.
Dipende.
La strage dei (commenti) innocenti
Ieri ho visto questo post. Non è il primo post di questo tipo ma penso sia il più sincero. Mi spaventa. Temo crei ancora più confusione. Oscuri cioè ancora di più quel cartello di buon senso con scritto Dipende.
– La visibilità è importante ma c’è il rischio di ridurre tutto a una questione di visibilità
– Se non ricevi attenzione (visibilità) tendi a pensare di non valere niente
– Oppure, se non ricevi attenzione e non ricevi un Lavoro (o anche clienti) tendi a pensare di valere ma essere solo sfortunato, vittima di un sistema basato sulla visibilità
– In entrambi i casi potresti non mettere in atto tutto il necessario per fare di più e meglio.
Penso dovremmo tornare a parlare. Parlare di più con le persone e meno con i commenti. Perché possiamo raccontarcela come vogliamo ma le opportunità si creano parlando con le Persone e non con i commenti!
La visibilità è il gioco ma le regole sono molte di più
Non potrei mai dire che la visibilità è il male o non conti. Purtroppo (o per fortuna) conta ed è oggi il bene più redditizio che ci possa essere. Però è una questione complicata. Ci sono ad esempio alcune cose alle quali fare attenzione e tenere in conto.
La visibilità senza autorevolezza (e coerenza) è nulla
Come il discorso di prima: devi avere tanta gente che passa davanti al tuo negozio ma devi presentarti bene, o meglio avere una buona reputazione.
La visibilità è l’inizio. Fai qualcosa o succede qualcosa… e ti vedono.
Ma quando ti vedono:
- Cosa dici
- Cosa dicono di Te gli altri
- Cosa dice/i di Te il web
I primi due punti meriterebbero attenzione ma li do per scontati. Sul terzo punto mi soffermo perché vedo che per molti non è chiaro.
Un cliente con il quale ho lavorato di recente è un importante manager di una grossa azienda. Abbiamo lavorato sul suo posizionamento personale e “presentandosi” mi ha detto che per lui fosse importante mandare un messaggio di attenzione all’ambiente e sostenibilità. Per questioni personali e dinamiche aziendali.
Peccato però che su Facebook potevi trovare: lui alle prese con il barbecue e ogni tipo di carne, lui che rivelava di prendere l’auto anche per fare 100 metri, la sua auto, una bella auto, che inquina quasi quanto una locomotiva del secolo scorso…
Un altro mi ha raccontato invece della sua strategia per trovare lavoro. Scrivere ogni giorno a un Hr presentandosi in modo gentile e chiedendo un semplice consiglio su come trovare opportunità. Un metodo intelligente per farsi “vedere” dalle persone chiave. Peccato che nel feed, un giorno sì e un giorno no, sputi sopra chiunque abbia una posizione Hr…
La visibilità ha bisogno di un Piano
Ogni tanto, anche su LinkedIn, si vedono persone esageratamente provocatorie, polemiche, fuori dalle righe. La domanda che nasce spontanea è “perché lo fanno?”
Alcuni hanno un piano: costruire un personaggio, creare e vendere un futuro evento, vendere un imminente libro. Meritano rispetto da un punto di vista comunicativo e strategico. Forse non sono così “ambiziosi” ma possiamo dire che abbiano le idee chiare.
Altri invece sono lì senza sapere quale sarà il passo successivo. Molti, moltissimi.
Visibilità per la visibilità, ma la visibilità è una moneta che non ha davvero corso legale. Spesso si tratta più di un’illusione, sulla falsariga della super strategia di mercato di Borlotti:
“Tramite la cessione di Falchetti e Mengoni noi riusciamo ad avere la metà di Giordano da girare all’Udinese per un quarto di Zico e tre quarti di Edinho… un giro complicato”
La visibilità paga da un certo punto
L’altro giorno ho parlato con una ragazza che spera di trovare spazio nel mondo dello spettacolo. Esasperata da continui fallimenti mi ha detto di essere pronta a creare contenuti provocatori perché tanto è così che si ottiene visibilità e successo. Purtroppo, specie in certi ambienti, temo abbia ragione. Quasi ragione.
Se la tua strategia (poco ambiziosa) ti porta davanti milioni di persone > forse può funzionare.
Se la tua strategia (poco ambiziosa) ti porta davanti 1000 o 2000 persone > fai la figura della stupida. Punto.
Vale anche in molti altri casi e settori, se intendi di cosa sto parlando…
La visibilità non paga come potrebbe sembrare
Infine c’è un punto di fondamentale importanza: sicuri che tanta visibilità sia davvero tanto importante?
Qui ci sono due idee che mi piace ricordare.
La teoria dei 1000 veri fan di Kevin Kelly: non ti serve il mondo ma solo 1000 persone disposte a comprare da te con entusiasmo. Numeri che possono aumentare o diminuire all’aumentare o diminuire del valore del tuo prodotto. (Se cerchi lavoro ti serve trovare una sola persona giusta).
L’altra idea è invece empirica e sperimentata in prima persona. Ne parlava tempo fa Mark Schaeffer dicendo che è molto più redditiza la maggioranza silenziosa e non psuedo eserciti di fan. Mark da una spiegazione molto semplice: statisticamente solo il 2% del tuo pubblico, di chi legge i tuoi contenuti, commenta e si espone. Viene naturale che la maggior parte degli acquirenti siano coloro che non commentano ed ha perfettamente senso dal momento che la maggior parte delle persone non si impegnano con i contenuti.
Su LinkedIn questa percentuale potrebbe essere diversa, probabilmente, se diamo peso anche ad un like, le persone che si impegnano potrebbero essere non il 2 ma il 10 o addirittura il 15%. Sono numeri importanti ma bisogna ammettere che siamo ancora nella situazione di sopra; la maggioranza è silenziosa ed è tra queste persone timide e riservate che si nascondono i nostri clienti e chi può offrirci una vera opportunità.
Ci sarebbe altro da dire ma per oggi è tutto… Se vuoi continuare la discussione scrivimi su LinkedIn🙂
21 Settembre 2018