Automotive InsideQualcuno è fuoristrada

Sempre più in questi anni il Mercato è condizionato dalla presenza e dallo sviluppo dei veicoli “Crossover” e “Fuoristrada”, che hanno cambiato il panorama delle autovetture. Considerato - a titol...

Sempre più in questi anni il Mercato è condizionato dalla presenza e dallo sviluppo dei veicoli “Crossover” e “Fuoristrada”, che hanno cambiato il panorama delle autovetture.

Considerato – a titolo di curiosità – che nel 2012 il 60% delle auto vendute erano classiche berline e solo il 17% erano “Crossover” e “Fuoristrada”, mentre oggi il 48% sono “Berline” e quasi il 38% le “Crossover” e i “Fuorisrada”, è interessante notare come la crescita del mercato sia trainata solo da questi due tipi di autovettura. A onor del vero anche le “Coupè” performano, ma con numeri irrisori, poichè valgono solo lo 0.4% del mercato. Gli altri tipi di veicolo sono in decisa contrazione.

Il concetto di veicolo polivalente pratico e funzionale, perché spazioso e versatile, non ha fatto breccia soltanto nel cuore degli automobilisti italiani ma in quello degli automobilisti di tutto mondo, e ha fatto tendenza.

Questa tendenza ha fatto si che le tipologie di veicoli fin qui conosciute e apprezzate andassero via via quasi scomparendo: provate a pensare che oggi per esempio le “Monovolume compatte” rappresentano il 2.5% del mercato. Se poi ci riferiamo all’annata 2012 presa ad esempio poco fa, ci accorgiamo che valgono la metà. E potremmo continuare.

La strategia generale è quella di andare a conquistare spazi là dove i numeri sono più significativi, entrando nei segmenti di mercato più combattuti e cercando di intercettare il gusto dei consumatori ormai confusi dalla varietà di offerta: promozioni, sconti e vantaggi offerti attraverso costosissime campagne di comunicazione multicanale.

La vera opportunità è andare a gestire le nicchie che diventano assai interessanti, se non nei volumi complessivi, nella qualità certamente.

Su tutti l’esempio di Suzuki, che rilancia il suo piccolo Jimny: l’ultimo vero fuoristrada di piccole dimensioni, che va a collocarsi in un segmento a cavallo fra l’A e il B, con una tipologia di carrozzeria decisamente di moda, ma è in controtendenza rispetto a qualsiasi altro competitor.

Si tratta infatti di un veicolo “vero” che si rivolge ai giovani e ai meno giovani con contenuti di design e funzionalità addirittura in termini di mobilità a 360 gradi, ad un prezzo accessibile, forse alto in relazione alla tecnologia applicata ma ampiamente giustificato dalla esclusività del mezzo.

Per la marca giapponese l’operazione Jimny sul mercato domestico – considerando i valori degli ultimi anni e le tendenze – può valere all’incirca 3000 pezzi : probabilmente il 10% del venduto Suzuki sul territorio italiano, al netto ovviamente di politiche commerciali varie.

Il tutto in un mercato senza concorrenza diretta, con tutti i benefici del caso. Scusate se è poco.

Se la strada migliore fosse proprio quella meno battuta sarebbe un paradosso, ma concedetemi la provocazione e complimenti a chi presidia le nicchie con strategie di lungo corso, che spesso sono proficue. E in questo caso complimenti alla Suzuki.

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