Lost in BusinessLinkedIn: se ammettiamo ciò che siamo, otterremo ciò che vogliamo (ad esempio: tu sei straordinario?)

LinkedIn è un social straordinario per persone straordinarie, ma bisogna dire che non tutti sono persone straordinarie. Alcuni non ne hanno le potenzialità, ad altri manca la voglia, altri ancora ...

LinkedIn è un social straordinario per persone straordinarie, ma bisogna dire che non tutti sono persone straordinarie. Alcuni non ne hanno le potenzialità, ad altri manca la voglia, altri ancora non intendono pagarne il costo.

Prima di parlare di LinkedIn parliamo di te

A partire dagli anni sessanta iniziò a diffondersi l’idea che pensare di essere speciali potesse renderci speciali. Ricerche, studi più o meno confermati, pareri di uomini di scienza e di chiesa costruirono la più grande trappola del genere umano: l’autostima.

Papà e mamme non aspettavano altro: raccontare di quanto i propri bambini fossero speciali, raccontarci di quanto fossimo speciali.

Il risultato della trappola è sotto gli occhi di tutti: irrequietezza, disagio, delusione, pressione e incapacità di gestire la pressione. Ma soprattutto, come sostiene Polly Young-Eisendrath, l’incapacità di assumersi le responsabilità in un mondo imperfetto.

Il mondo è imperfetto principalmente per due motivi: per quanto ci battiamo non sarà mai completamente meritocratico; quando è meritocratico, si basa sui fatti e non tiene in conto il potenziale (o quanto mamma e papà ti dicevano fossi straordinario).

LinkedIn è un mondo imperfetto (come il mondo)

Caratteristiche che chiaramente possiamo trovare su LinkedIn e con le quali ci tocca confrontarci. Ed è proprio questo il problema. Più che l’oscuro algoritmo, il problema della visibilità, il punto è che questo social ci espone più di ogni esame a prendere atto della dura verità e scegliere. Siamo davvero straordinari?

Siamo quelli che otterranno il Lavoro o sono in fila per un lavoro?

Siamo i tristi venditori con un pacco da piazzare o siamo destinati a fare un capolavoro della nostra carriera?

Dobbiamo sgomitare per una manciata di like o siamo inarrestabili, magnetici, diciamo anche naturalmente interessanti?

La risposta a questa domanda è più complessa del barrare una crocetta perché in questo caso si risponde in due passi: una risposta negativa o affermativa, un comportamento coerente alla risposta data.

Banale? Scontato? Sembrerebbe proprio di no.

LinkedIn, i curriculum, i profili e le best practice

La maggior parte dei consigli dati e richiesti su LinkedIn riguarda cose molto normali. Come cosa scrivere se sei in cerca di lavoro, come muoversi per trovare lavoro, quando e come postare per ottenere visibilità, e soprattutto che parole (chiave) utilizzare per farsi trovare.

Ecco il punto: se hai davvero bisogno di queste cose, se fai così fatica a farti trovare, probabilmente non sei per niente straordinario.

La contraddizione sta qui: volere qualcosa di straordinario, non sapere essere straordinario. O, in altri termini, ambire a qualcosa di straordinario e non voler seguire un percorso straordinario. Detto ancora più duramente: o sei straordinario o no. Avevano ragione i latini: “Tertium non datur”.

Continuando con quanto si dice in giro, la maggior parte dei corsi vende i famosi tre pilastri: profilo, network e contenuti. Ora, ho tanti amici LinkedIn trainer e con la maggior parte uno splendido rapporto, ma bisogna dire che si sta sbagliando tutto. Il pilastro è solo uno: TU.

Pensare di essere straordinario e fare il bravo scolaro è utile quanto comprare scarpe e calzoncini di buona qualità per diventare un giocatore di calcio di serie A.

Altri corsi e consigli invece tendono semplicemente ad appiattirti, uniformarti alla massa. Quando leggi “come ci si dovrebbe comportare nel social professionale…” o quando si fa riferimento al mantenimento della dignità del social professionale, in realtà c’è scritto “visto che non sei straordinario, impara a pensare e agire come tutti gli altri.”

Non dico sia il male assoluto. È una scelta. Una tua scelta.

Provocazione

C’è un articolo di Seth Godin che potrebbe scandalizzare ma è emblematico per il nostro discorso. In “Why bother having a resume?” Seth lancia una provocazione intelligente.

Dice che le persone straordinarie non dovrebbero avere bisogno di un curriculum. Avere un curriculum è la scusa per fare dire a qualcun altro cosa manca e cosa non va. E ti obbliga a giocare in quel meccanismo di parole chiave e competenze in cui in fondo stai implorando di ottenere un lavoro o un cliente.

Le persone straordinarie fanno qualcosa di diverso. Si impongono tramite una personalità unica e percorsi unici.

Può essere un blog avvincente, un libro insolito, persone fantastiche che parlano di te, altre cose straordinarie…

Sentendo questo, la maggior parte potrebbe allora dire “Eh ma io non ho nulla di questo e non saprei come fare…”

Appunto. Allora non sei straordinario! Perché ti ostini a pensare di esserlo?

Se ammettiamo ciò che siamo, otterremo ciò che vogliamo

Concordo con Mark Manson quando dice che nessuno è speciale. Ma anche con chi pensa che in fondo lo siamo tutti. In effetti lo siamo se:

– Abbiamo una qualche forma di talento

– Siamo disposti ad esserlo

Il primo punto è chiaro. Il secondo riguarda rispondere alla domanda di prima e darne un seguito coerente. Siamo straordinari nella misura in cui facciamo la cosa giusta per esserlo, qualcosa di straordinario. Quando ci assumiamo la responsabilità di agire in un mondo imperfetto e pagarne il costo.

Il costo può intendersi non seguire i consigli “per persone normali” ed essere disposti ad avere, nel breve periodo, risultati persino inferiori alle “persone normali”. Ci vuole tempo per qualcosa di straordinario.

LinkedIn è un social fantastico. Il migliore per brillare di luce propria, spiccare, dare ragione a mamma e papà che di te dicevano che eri speciale e destinato a grandi cose.

Come sempre si tratta di scelte. Anche dolorose.

Se ammettiamo ciò che siamo, (probabilmente) otterremo ciò che vogliamo

Oppure no, dopotutto non siamo straordinari e va bene anche così.

P.S. Ci sono momenti e circostanze per le quali non hai alcuna voglia di essere straordinario. Vuoi soltanto un po’ di tranquillità e qualcosa di “sicuro”. Va benissimo. Essere straordinari significa anche dissentire da cosa dice la gente, dai manuali di vita, e da post come questo 🙂

Se vuoi aggiungere qualcosa o posso fare qualcosa per te, scrivimi pure.

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