Esiste un software che si chiama JungleScout. Bene, questo “aggeggio” qui semplifica la vita di chiunque voglia condurre delle ricerche su Amazon per scoprire i trend di vendita assoluti o di determinate categorie di prodotti; insomma, uno strumento fatto come si deve per fare comparazioni di prezzi e vendite, davvero niente male!
La Classifica dei prodotti più venduti parla chiaro, Prima i Profumi
Ad ogni modo, provando ad analizzare le nicchie di mercato più remunerative mi è balzata agli occhi una cosa davvero incredibile, che mai – francamente – avrei detto: ai primi posti nella vendita dei prodotti ad uso quotidiano non vi sono spazzolini, macchinette del caffè, plaid e copertine varie, non occhiali o accessori di abbigliamento; in vetta ai prodotti più venduti vi sono i profumatori ambiente. Esatto, i profumi, in particolar modo quelli per la casa.
In effetti, facendoci caso attentamente, non è da poco che entrando in una nuova casa, in un negozio o in uno studio qualsiasi si venga colpiti da una ventata di profumo. Talvolta, nel caso di prodotti più commerciali, anche percepibile all’udito con il classico puff. Fateci caso, i luoghi pubblici e non in cui trovare i deodoranti ambientali sono cresciuti a dismisura.
La salvezza delle profumerie arriva dalla rete?
Tornando all’aspetto economico c’è da fare anche un’altra importante riflessione. Facendo caso ai differenti rivenditori che su Amazon propongono i propri prodotti è incredibile riscontrare soprattutto la verticalità di queste attività, talvolta concentrate in modo unico sulla commercializzazione di questi particolari tipi di fragranze; ad esempio, cercando su Google “profumi per ambienti” viene fuori questo brand (lo trovate al link indicato) che ne ha di tutti i colori, o forse dovremmo dire odori: esistono modalità di profumazione degli ambienti davvero sconvolgenti se ci si addentra nei dettagli, diffusori con bastoncini, spray; e solo adesso, riconducendo alla mente le immagini percepite in questi ultimi anni, faccio caso a quanto il business sia grande.
Le profumerie (ma non solo) hanno visto il proprio declino proprio in questi anni, lento ma inesorabile, talvolta più rapido e sicuramente chiaro a tutti: il digital a causare ancora una volta tutto questo?
Non parlerei proprio di un fenomeno causa-effetto, il digital è più una soluzione: trattandosi di un fenomeno sì diffuso su scala nazionale e penetrante differenti categorie di persone non bisogna però allontanarsi dall’idea che ad ogni modo si tratti di una nicchia e in quanto tale, raggiungibile da persone provenienti da posizioni molto diverse; difficile davvero immaginare che un magazzino fronte-strada sortirebbe lo stesso successo di un e-commerce.
Il Web ha aiutato i venditori ad incontrare la propria clientela? Forse sì
Ora, questa era un’osservazione doverosa perché, come sapete, amo focalizzare le mie indagini sugli aspetti strettamente economici legati all’imprenditoria digitale e il notevole posizionamento di questa nicchia di mercato mi imponeva di trattare l’argomento. Ciò su cui tuttavia voglio premere, ancora una volta è su come grazie al web si riesca a soddisfare qualsiasi bisogno degli utenti, a sopperire alle mancanze prima difficilmente gestibili, offrendo a chiunque la soluzione all’acquisto di qualsiasi genere produttivo fino a poco tempo fa altrimenti irraggiungibile. Per questa volta, grazie al digital, siamo tutti un po’ più profumati.