Una versione in inglese dell’articolo e’ apparsa su China Daily: http://global.chinadaily.com.cn/a/201904/12/WS5cafce9ba3104842260b5bf0.html
L’Artico è importante ed, essendo uno “Stato quasi Artico”, la Cina è pienamente coinvolta nelle sue vicende. Ciò è in netto contrasto con gli Stati Uniti (che pure sono membri del Consiglio Artico), che hanno mostrato scarso interesse per la regione, e con l’Unione europea, che non è nemmeno un osservatore del Consiglio Artico, al contrario della Cina.
L’Artico riveste un’importanza cruciale, tra le altre cose, per l’ambiente, il commercio, gli investimenti, l’energia e la sicurezza. Si stima che contenga un quarto del petrolio e del gas naturale del mondo.
La Repubblica Popolare Cinese ha una chiara politica artica, che è stata spiegata in un libro bianco pubblicato nel gennaio 2018, che ben si lega al concetto di “via della Seta Polare”. A causa del riscaldamento globale, il ghiaccio artico si sta sciogliendo, aprendo la possibilità di una “rotta del Nord” attraverso i passaggi a nord-ovest, al centro e a nord-est. Il tempo di spedizione tra la Cina e l’Europa attraverso l’Artico sarebbe più breve di quello tra l’Oceano Indiano e il canale di Suez. Anche se questo non significa che la “rotta settentrionale” sostituirebbe quelle consolidate, essa rappresenterebbe una nuova opportunità, in particolare nel commercio di energia e dei minerali.
Sviluppare il commercio di energia pulita
Ad esempio, l’isola-stato dell’Islanda, scarsamente popolata, è ricca di energia pulita, un fatto che ha attirato l’attenzione cinese. Nel 2018, Sinopec Green Energy firmò un accordo con l’azienda islandese Arctic Green Energy (pare si tratti dell’affare più importante nella storia dell’Islanda) per fornire alla Cina energia geotermica, che è pulita e aiuta a ridurre l’inquinamento.
La Cina e l’Islanda sono state parti di un accordo di libero scambio dal 2013 e i negoziati sono in corso su una simile intesa tra Cina e Norvegia, un paese ricco di energia e di pesce. Dall’altra parte del Nord Atlantico, il Canada è ricco di minerali e potrebbe accogliere investimenti cinesi – anche come un modo per bilanciare l’egemonia regionale degli Stati Uniti.
La ricerca e l’esplorazione nell’Artico sono fondamentali per comprendere e affrontare i problemi del cambiamento climatico. Con la fusione del ghiaccio artico, la regione polare potrebbe offrire l’opportunità di capire meglio gli effetti del riscaldamento globale. Allo stesso tempo, la regione polare – in particolare la parte russa dell’Artico – ha enormi riserva di energia, che dovrebbero essere estratte secondo i criteri del diritto ambientale internazionale.
La Cina deve rafforzare la cooperazione con la Russia
La regione di Yamalo-Nenets nella Siberia occidentale ospita poco più di mezzo milione di persone, ma possiede circa il 90 per cento del gas russo e una quota sostanziale delle sue riserve petrolifere. Petrolio e gas sono poi disponibili più a nord, nei campi offshore. Secondo le stime statunitensi, il 30% del gas non scoperto del mondo e il 13 per cento del suo petrolio si trovano nella regione artica. Alla luce delle sanzioni occidentali contro la Russia, pertanto, Pechino è in una posizione ideale per rafforzare ulteriormente la sua partnership con Mosca in questo campo.
L’impianto Yamal Liquified Natural Gas è un enorme progetto infrastrutturale alle foci del fiume Ob nella Siberia nord-occidentale, dove le temperature invernali scendono a meno 50 gradi Celsius. Il gas di Yamal è liquefatto e può raggiungere i porti cinesi in circa due settimane, la metà del tempo necessario per spedire il gas dal Medio Oriente attraverso il canale di Suez in Cina. L’impianto ha iniziato le operazioni in 2017, con la partecipazione dei Russi di Novatek Holding (50,1 per cento), di China National Petroleum Corporation (20 per cento), del Silk Road Fund (9,9 per cento) e dei francesi di Total (20 per cento). Novatek sta creando sana competizione a Gazprom, il player dominante del mercato russo, ed è specializzata nell’estrazione di combustibili nello Yamal.
Al momento stanno avendo luogo colloqui focalizzati sulla costruzione di “Yamal Arctic LNG 2”, un secondo impianto gigantesco. CNPC è uno dei partner del progetto, che ha attirato l’attenzione delle principali aziende energetiche globali come Total, Mitsubishi e Saudi Aramco, che nel febbraio 2018 ha firmato un memorandum di collaborazione con Novatek.
Le risorse artiche stanno rimodellando l’economia e la geopolitica
In altre parole, mentre la Russia è alla ricerca di nuove opportunità per ampliare ulteriormente il suo ruolo di fornitore di energia, le risorse nella sua parte dell’Artico stanno in qualche modo rimodellando le economie e la geopolitica dell’Eurasia.
Le aziende cinesi stanno inoltre investendo in Groenlandia, che ospita minerali come l’uranio e le terre rare. Nel 2016, Shenghe Resources, una società cinese, ha acquistato una quota di 12,5 per cento nel progetto della terra rara di Kvanefjeld – e stanno emergendo altre opportunità.
L’importanza dell’Artico per l’energia sta crescendo. Russia e Cina hanno intensificato la loro cooperazione. Al contrario, gli Stati Uniti e l’Unione europea finora sono rimasti alla finestra…