Al mondo ci sono due categorie di persone: quelle che si innervosiscono quando, in autostrada, trovano di fronte a sé sulla corsia di sinistra un’automobile che va piano; e quelle che, invece, stanno guidando proprio quell’automobile. Due universi paralleli che non si toccano (e quando succede, è un incidente).
Cosa anima questa seconda categoria? Perché stanno a sinistra e vanno piano? Cosa li spinge ad agire in questo modo? Forse l’idea che chi va piano va sano e va lontano (ma per quelli ci sono, appunto, tutte le altre corsie)? Secondo statistiche e studi, poi, questo atteggiamento è molto pericoloso. Bloccando il naturale fluire del traffico, creano code e rallentano la corsa, aumentando il rischio di incidenti e scontri.
Si è notato, poi, che non è la velocità a causare i problemi sulle strade, ma la variazione di velocità. Più è frequente, e più aumenta la probabilità di incidenti. E la variazione di velocità viene causata, come volevasi dimostrare, da automobili lentissime sulla corsia di sinistra. Complimenti.
Negli Usa questo fenomeno è un problema. In 29 stati, come spiega Vox, è prevista una normativa per il giusto utilizzo delle corsie. Chi sta a sinistra deve farlo per sorpassare, andando veloce, le altre auto. Non per viaggiarci. E poi, in generale, chi va “più piano della velocità media” della strada, deve stare a destra. È un particolare importante: non vuol dire che un’auto che va al limite possa stare sulla sinistra. Vuol dire che deve adeguarsi alla velocità media, che in teoria può essere anche più alta. In tal caso, se è d’intralcio, si deve fare da parte.