Con la schiumaÈ facile bere una buona birra, se sai come farlo

Luca Giaccone e Eugenio Signoroni firmano la nuova guida alle birre d’Italia edita da Slow Food e ci suggeriscono i dieci comandamenti per sceglierla senza sbagliare. Perché non basta sapere quale preferiamo. Per valorizzarla va anche servita nel bicchiere giusto e nel modo migliore

Abbiamo chiesto ai due coratori della Guida alle Birre d’Italia di stilare per noi il decalogo del perfetto bevitore. E abbiamo scoperto che su qualche punto abbiamo sempre sbagliato. Ma è l’estate giusta per rimediare, con i loro consigli.

1. Artigianale o no?

La scelta è tua, ma sappi che l’Italia è il primo paese al mondo ad avere una legge (L. 28 luglio 2016, n. 154) che definisce la birra artigianale, come quella non pastorizzata e non microfiltrata. Tutti i birrifici recensiti nella sezione “Birrifici artigianali” della Guida alle Birre d’Italia rispettano questa denominazione. Attento anche alle ‘Crafty’, birre che si vestono da artigianali e magari si promuovono parlando di ‘luppoli’ o di materie prime ‘antiche’, ma che sono prodotte da grandi multinazionali.

2. Leggi l’etichetta

L’etichetta contiene moltissime informazioni utili, sul produttore (vedi punto precedente), sugli ingredienti utilizzati, sul lotto di produzione e sui termini di conservazione. Salvo alcune eccezioni, la birra va consumata fresca, quindi scegli quella con la data di ‘preferibilmente entro’ più lontana.

3. Studia gli stili

Le birre coprono un ventaglio molto ampio di intensità, sapori e caratteristiche. Conoscere gli stili birrari aiuta molto nella scelta. Se cerchi qualcosa di dolce, rilassante, scegli una maltata e rotonda Bock. Se ti piace l’amaro, opta per una Ipa, caratterizzata dai luppoli. Se vuoi qualcosa di fresco e leggero, prova una Blanche, coi suoi toni citrici e speziati.

4. Bottiglia o lattina?

La lattina sta vivendo una seconda giovinezza ed è molto attuale: è perfetta per le birre più luppolate, perché protegge completamente dalla luce, acerrima nemica della freschezza olfattiva. La lattina è più leggera, più ecologica, e rende possibili grafiche molto accattivanti. La vecchia bottiglia in vetro va comunque sempre benissimo (per gli stili più complessi anche meglio), scegli però quelle con il vetro marrone, non quelle con il vetro verde e mai quelle col vetro trasparente, che non schermano minimamente dalla luce. Se alla spina, scegli attentamente il locale, preferisci quelli dove il servizio è più attento e dove c’è la necessaria professionalità.

5. Support your local brewery

Il motto dell’americana Brewers Association invita a scegliere i prodotti dei birrifici locali. In Italia abbiamo quasi mille birrifici artigianali, sparsi per tutto lo stivale. Bevendo le loro birre – magari acquistate direttamente in birrificio – si diminuiscono i trasporti e si ha la garanzia di assaggiarle nelle migliori condizioni possibili.

6. Conservala bene

Le birre vanno tenute al fresco (può bastare una buona cantina, se non si ha spazio in frigo) e rigorosamente al riparo dalla luce. Quasi tutte vanno bevute fresche, senza aspettare troppo tempo, ma gli stili più complessi, come le Belgian Strong Ale o le Imperial Stout, possono al contrario migliorare con qualche mese di maturazione in bottiglia. Sempre al buio e al fresco.

7. Scegli il bicchiere giusto

La scelta del bicchiere è fondamentale per valorizzare le caratteristiche del prodotto. Una birra leggera, che gioca sulla freschezza acidula (come una Weizen) o su un amaro sottile (come una Pils) va servita in un bicchiere stretto e alto, per non disperdere i suoi aromi esili. Al contrario una birra complessa e strutturata (come una Tripel) necessita di una coppa molto ampia, che permetta di aprire l’olfattivo in tutta la sua intensità.

8. Regola la temperatura

La birra non va mai bevuta troppo fredda! Sotto gli 8 °C tutti i sapori saranno molto attenuati, andrà forse bene per combattere la sete, ma sarà impossibile cogliere le sfumature gustative che sono parte importante del piacere di un bicchiere. Alza la temperatura di servizio (togliendola dal frigo in anticipo) all’elevarsi di grado alcolico e complessità. Una temperatura più bassa è adatta alle birre leggere e snelle, un complesso Barley Wine chiede di essere presentato ad almeno 14 °C.

9. Versala attentamente

Scelto il bicchiere, la temperatura è perfetta? È il momento di versarla. L’inclinazione del bicchiere e l’altezza della bottiglia determinano la quantità di CO2 che viene “rotta”, estratta dalla birra. ll ruolo della gasatura è decisivo, per l’equilibrio complessivo. Birre acidule o luppolate chiedono una gasatura più vivace, birre dolci e maltate sono valorizzate da una maggiore rottura della CO2 e quindi da una gasatura più bassa.

10. Ascolta il tuo palato

Bevi responsabilmente, ma soprattutto attentamente. Ascolta il tuo gusto, a mente libera, a prescindere dall’etichetta che hai di fronte. Sarà il tuo palato a dirti se è la birra giusta per te!

E per sapere quali sono le birre scelte quest’anno da Slow Food, e soprattutto dove acquistarle, la guida offre una sezione completamente nuova che siamo sicuri vi piacerà e vi sarà utilissima: alla fine di ogni regione c’è una lista di pub, beershop, enoteche, bar, locali che servono o vendono soprattutto birra artigianale italiana.

Guida alle birre d’Italia 2021, Slow food Editore. Si compra qui.

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