Nel borgo piccolo borgo di Salò, in quella che sin dal 1700 è una locanda nota ad avventori e cittadini, oggi Marco Cozza e Andrea de Carli portano avanti un’esperienza di ristorazione che unisce modernità e antiche tradizioni, Rose salò.
Andrea e Marco, amici sin da quando condividevano i fornelli durante la scuola alberghiera, hanno poi continuato a tenere unite amicizia e professione, collaborando anche durante lo stage presso l’Albereta, da Gualtiero Marchesi, e poi, alcuni anni dopo al Cambio di Matteo Baronetto. Proprio dopo quest’ultima esperienza, i due giovani cuochi hanno deciso di seguire la serie di coincidenze che li aveva portati a rincontrarsi negli anni tra sale e cucine, inaugurando, nel 2015, Rose Salò, che proprio qualche giorno fa ha ottenuto 2 Forchette sulla Guida Gambero Rosso 2021.
Marco ama i sapori decisi, quelli tradizionali, che contraddistinguono i piatti ben fatti a partire da ottime materie prime, Andrea, complementare, segue curiosità e sperimentazioni, note più imprevedibili, passioni personali, come quella per le erbe aromatiche. La loro cucina rispecchia queste due anime, mantiene saldo il culto e il rispetto per la cucina storica, famigliare, ma perfeziona ogni preparazione con cura, ricerca, sguardo rivolto al futuro e a ciò che accade nel resto del Mondo enogastronomico.
Chef, intraprendenti, ispirati, ma soprattutto circondati da mani e palati esperti e curiosi quanto il loro, quelli di Francesco Di Maggio, Elisa Zanelli e Sandra Sanna, rispettivamente Pastry Chef, Chef de partie e Maître di sala e Sommelier. Un gruppo giovanissimo che non si stanca mai di studiare, cercare, provare sapori e soluzioni creative per trasformare il proprio ristorante in una realtà assolutamente inedita sulla costa del Garda. Ne è esempio l’attenzione riposta nello studio delle erbe aromatiche, che abbinano giocando a scoprire contrasti e armonie, tra conoscenza, tecnica e curiosità.
In tempo di emergenza sanitaria la tenacia e la voglia di fare di Marco, Andrea e del lor team non è andata persa, ma ha trovato modi e pretesti per evolversi ed adattarsi alle richieste dei DPCM e a gusti e vizi dei clienti. Negli ultimi mesi, infatti il ristorante si è trasformato in un gastro bistrot, una proposta più flessibile e leggera, attraverso la quale i ragazzi hanno deciso di concentrarsi sui piatti tradizionali, che per la loro complessità, difficilmente vengono riproposti tra le mura di casa, come la casseuola, la zuppa di pesce, le caldarroste.
Il delivery è organizzato nel territorio, dal lunedì al martedì su Salò e paesi limitrofi; dal mercoledì alla domenica su Como e Lago e ha la forma di una Box, che pò contenere un piatto, un dessert e una proposta da gastro bistrot, che cambia ogni settimana. Naturalmente è anche possibile ordinare una buona bottiglia di vino o una bibita, oppure una pagnotta di grano antico lievito madre, perfetta per concludere il pranzo con una buona scarpetta, in attesa di poter tornare a organizzare pranzi vista lago è la miglior consolazione.