Da tempo ho il sospetto che Giuseppe Mussari, presidente della Banca Mps, non sia granché come banchiere. Mi sbagliavo, ma questo ai giornalisti capita spesso, non sono mica banchieri. È stato lui stesso a convincermi: «Questo non è il mio lavoro – ha detto a proposito del fatto che ad aprile lascerà la presidenza della banca senese – e non voglio confonderlo con la professione: tornerò a fare l’avvocato, che poi è quello che so fare».
Ho capito allora di avere sprecato troppe parole per raccontare qualcuno che non esisteva se non nella fantasia mia e di qualche altro collega: che ci fosse cioè un banchiere alla guida della gloriosa e secolare banca della città di Siena. A capo di Mps, invece, c’è stato uno che faceva un lavoro che non era il suo (l’ha detto lui), va’ a capire perché l’hanno messo lì, ma che comunque merita rispetto e stima perché ha accettato un incarico per spirito di servizio verso i suoi concittadini (ma questa è una supposizione giornalistica non verificata).
Mussari mi ha anche dato una grande illuminazione: come diventare milionario creandomi un capitale dal nulla. Lui lo sta facendo con Mps e pare che funzioni. Quando l’Europa gli ha chiesto di aumentare il patrimonio della banca, ha risposto picche: non andrà mai in giro con il cappello in mano a chiedere soldi a quei maledetti speculatori che vogliono portarci via le nostre banche. Mi ha fatto sentire orgoglioso: così si comporta un banchiere italiano, anche se poi lui banchiere non è. Ma con i soldi come farà? Dicono che trasformerà i debiti in capitale, cambierà modello contabile e poi venderà gli immobili e qualcos’altro. La cosa che mi è piaciuta di più è l’adozione di modelli contabili avanzati. Pare che valutando gli attivi secondo questi sistemi nuovissimi, appariranno 600 milioni di patrimonio.
A me sembra una cosa fantastica, ma non sono il solo ad avere apprezzato. Anche altre banche come Ubi Banca e Banco Popolare la vogliono copiare, e nemmeno loro faranno un aumento di capitale. Solo Unicredit non ha potuto farci nulla, perché siccome è una banca pan-europea, all’estero hanno detto che non bastava. Il solito pregiudizio anti-italiano. Io comunque me ne frego: abito in Italia e non ho filiali di me stesso all’estero. Perciò, ho deciso: da domani cambio commercialista. Quello che ho adesso è troppo all’antica. Mi continua a dire che i crediti sono i soldi che gli altri mi devono ma che potrebbero anche non darmi, e allora è un casino per me; ma che i debiti li devo pagare comunque, sennò finisco io nei casini. Ma vi sembra giusto? Non c’è par condicio! È un commercialista arretrato, e forse pure comunista. Ora ne prenderò uno preparato, e ci affianco un financial advisor, così mi dicono come adottare un modello contabile avanzato e crearmi un patrimonio. Perciò, stay tuned, fra poco sarò milionario. Se non dovesse bastare, dirò ai colleghi che mi pagano sempre il pranzo che il loro credito si è trasformato in una partecipazione perpetua alla mia salute.
Twitter: @lorenzodilena