Tempesta di cervelliLa sindrome autodistruttiva della sinistra

Sbagliare, riconoscere i propri errori e commetterli di nuovo allegramente. Se sottoponessimo la questione ad un medico-politologo la diagnosi sarebbe certa e tempestiva: "si tratta della sindrome ...

Sbagliare, riconoscere i propri errori e commetterli di nuovo allegramente. Se sottoponessimo la questione ad un medico-politologo la diagnosi sarebbe certa e tempestiva: “si tratta della sindrome autodistruttiva della sinistra”.

Il Manifesto a pagina 6. La fotografia della situazione riesce a scattarla il quotidiano nell’edizione di oggi. Nella stessa pagina parlando di centrosinistra, propone tre sinistre differenti: quella di Governo di Nichi Vendola; quella di Lotta di Paolo Ferrero; quella “boh” di Alba. Il primo si pone come interlocutore del Partito Democratico cercando di bilanciare a sinistra un’ipotetica coalizione per le politiche; il secondo si pone l’obiettivo di creare in Italia una coalizione di sinistra in stile “Arcobaleno” 2006; i terzi “boh”.

Il problema. La questione è che a pagina 6 de Il Manifesto non vengono raccolte tutte le diverse sinistre che ci sono nel nostro Paese, manca il PdCI e Marco Rizzo, ma anche il Partito Comunista dei Lavoratori, ecc.. Evidentemente, se in una prima fase politica la frammentazione era necessaria, oggi è diventata devastante. E’ giusto che ci siano due realtà differenti come quella di Vendola e Ferrero che arrivano da una separazione figlia di un congresso nel quale sono state discusse due idee di lavorare a sinistra differenti, ma siamo così convinti che siano così necessari tutti gli altri soggetti politici? Sì, sono utili al dibattito ed alla discussione interna, direbbe qualcuno e potrei anche dargli ragione, ma il meccanismo che porta alla frammentazione è anche quello che conduce la maggioranza di questi soggetti a non essere mai decisivi nel dibattito politico.

L’obiettivo della politica dovrebbe essere quello di influenzare le decisioni all’interno delle istituzioni in modo da privilegiare la propria idea di società. Vendola e Ferrero hanno due idee simili di società, ma due visioni differenti su come arrivare a realizzarla. In un contesto privo di ambizioni personali e di pressapochismo raccoglierebbero attorno alle loro idee coloro che la pensano in modo simile. In Italia ognuno crea il proprio movimento sperando di andare in Parlamento con il solo effetto di essere determinanti per il centrodestra.

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