L’ex numero uno di Mps Giuseppe Mussari avrebbe detto oggi, durante una riunione all’Abi di cui è presidente, di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia relativamente all’inchiesta della Procura di Siena su Mps e l’acquisizione di Antonveneta.
L’Abi non conferma e non smentisce questa notizia lanciata dell’agenzia Mf-Dow Jones che cita una fonte anonima presente all’incontro. Nei giorni scorsi, peraltro, la stessa Abi non ha confermato o smentito una precedente indiscrizione circa l’iscrizione di Mussari nel registro degli indagati nell’ambito della predetta inchiesta.
Continuiamoa essere nel mondo del sarebbe, nel regno del condizionale e della notizia-indiscrezione, senza che il presidente dell’Abi si senta in dovere di fare chiarezza (agli altri banchieri sta bene, così?). E nemmeno questa è una notizia: per molti, a Siena, Mussari sarebbe stato un banchiere, se non fosse che lui stesso, qualche mese fa, ha detto che no, il suo mestiere era un altro («Questo non è il mio lavoro, e non voglio confonderlo con la professione: tornerò a fare l’avvocato, che poi è quello che so fare»).
Comunque, mentre decide se dare una conferma della smentita o una smentita della smentita, rischiando a sua volta di essere smentito dai pm, Mussari forse ha ben presente che l’ultimo a dire “non ho ricevuto alcun avviso di garanzia” è stato Roberto Formigoni.
Twitter: @lorenzodilena
P.S. Nell’attesa ecco un amarcord della gloria che fu nell’anno del Signore 2007:
LETTERA DI MUSSARI E VIGNI
A TUTTI I DIPENDENTI DEL GRUPPO MPS
L’operazione Antonveneta apre nuove prospettive di crescita e di valorizzazione professionale
La sorpresa con cui la comunità finanziaria ed il sistema dell’informazione hanno accolto l’acquisizione di Antonveneta da parte del Gruppo Monte dei Paschi di Siena è illuminante. E’ stata la miglior risposta possibile agli scenari di mercato che in questi ultimi anni si sono andati via via configurando nel settore bancario. Continua così questa lunga “storia italiana” iniziata nel 1472 che ogni giorno crea ricchezza per azionisti, dipendenti, stakeholder. Dopo mesi di attenta valutazione dei passi da compiere, il Monte dei Paschi ha dimostrato ancora una volta di saper cogliere, al momento giusto, le occasioni determinanti per la propria crescita e per il rafforzamento della sua struttura. Senza condizionamenti e con il mercato e gli azionisti come unico punto di riferimento. Banca Antonveneta è in grado di offrire grandi opportunità ad un Gruppo come il nostro, permettendoci di implementare una capacità di penetrazione di mercato, basata sulla nostra cultura di servizio al cliente, di qualità della relazione, non solo in una delle aree geografiche più dinamiche del Paese, il NordEst, ma anche nelle altre realtà territoriali, in una logica di banca di riferimento per le famiglie e per le imprese.
Al di là dei semplici numeri, che comunque dicono come l’acquisto di Antonveneta sia un ottimo affare, e ancor meglio lo si vedrà con il tempo, ciò che conta è la realizzazione di un obiettivo che ci porta addirittura ben oltre le previsioni del piano industriale, con l’incremento di circa 1.000 sportelli ed il rafforzamento in regioni in cui la nostra quota di mercato, fino ad oggi, non era mai stata veramente significativa. Dopo Biverbanca, e le sue oltre 100 filiali in Piemonte, Antonveneta completa ora un disegno di omogeneizzazione della presenza di Mps in Italia. Se abbiamo potuto ottenere questo grande risultato lavorando in silenzio – nello stile della casa e come è d’obbligo quando si vogliono portare a termine operazioni importanti – è soprattutto grazie alla grande coesione interna, al gioco di squadra, allo sforzo di ogni singolo dipendente.
Si tratta di un’operazione dalla quale siamo certi estrarremo valore e che ci accredita nel panorama nazionale come terzo polo bancario. Non è il punto d’arrivo della “storia italiana”, è solo uno dei traguardi che questa banca ha saputo tagliare. L’accresciuta dimensione del nostro Gruppo apre nuove prospettive di crescita e valorizzazione professionale, ci saranno per tutti nuovi stimoli ed entusiasmi, perché il nostro lavoro quotidiano si arricchisce di un rinnovato orgoglio dato dalla consapevolezza di appartenere ad un Gruppo ancora più forte, ancora più grande. E’ su questi fattori che puntiamo, perché per noi, adesso, è soprattutto l’inizio di una partita tutta da giocare che, ne siamo certi, riusciremo a vincere grazie all’impegno, alla professionalità ed alla collaborazione di tutti coloro che ogni giorno lavorano per il Gruppo Monte.
Giuseppe Mussari e Antonio Vigni