Viva la FifaTogliete il Var alla Serie A: non siamo pronti (e forse non lo saremo mai)

Il campionato di calcio non è ancora iniziato, ma nell'attesa abbiamo cominciato a costruirci attorno fantasmi che nemmeno nei migliori horror che ci allietano nei cinema d'estate, la sera. Già, pe...

Il campionato di calcio non è ancora iniziato, ma nell’attesa abbiamo cominciato a costruirci attorno fantasmi che nemmeno nei migliori horror che ci allietano nei cinema d’estate, la sera. Già, perché senza polemiche non ha senso per noi vivere uno sport. Per esempio, ora che il Var (Video Assistant Refree) sta per debuttare nel nostro campionato, siamo comunque pronti a criticarne il funzionamento, dopo esserci riempiti la bocca per anni della necessità di avere la moviola in campo. Ma roba da matti, scusate.

In particolare, basiamo le nostre preoccupazioni su quanto accaduto nella Supercoppa d’Olanda. Il pasticciaccio brutto, almeno secondo come i giornali ce lo stanno raccontando, è avvenuto nella gara tra il Feyenoord e il Vitesse Arnhem. A questi ultimi non è stato concesso un rigore francamente netto e, sull’azione successiva, c’è stato il gol della squadra di Rotterdam. La squadra esulta, ma l’arbitro annulla per fuorigioco e, sulle proteste dei giocatori del Vitesse, ricorre al Var per vedere cosa è successo nell’azione precedente. Nel video si vede chiaramente il fallo da rigore non dato, che l’arbitro a quel punto assegna. Una decisione sbagliata, che può essere percepita come un’ingiustizia, viene quindi corretta e ribaltata.

Ci sarebbe da applaudire soddisfatti. O da uscire nudi in strada, non solo per il caldo: pensate a quante polemiche si eviterebbero nel nostro campionato, così denso di veleni e sospetti di ogni colore e risma. E invece il Var per i nostri media combina pasticci e fa rivisto seriamente. Questo perché tra l’azione incriminata e la decisione dell’arbitro è passato “un tempo infinito”, ovvero poco più di due minuti. Peccato che il Var abbia funzionato alla grande, perché senza togliere centralità all’arbitro, al quale spetta l’ultima parola, il nuovo sistema introdotto è servito a dirimere una questione sollevata da un caso grave: è proprio per questi casi che si è deciso di passare a questa tecnologia. Il gioco non verrà fermato ogni volta, ma solo in casi come questo. E lo si farà alla prima pausa disponibile: in questo caso il gol è stato segnato più di un minuto dopo, ma può anche avvenire una rimessa laterale pochi secondi dopo il fatto, dunque parlare di miglioramenti per un sistema appena introdotto non ha sempre senso, come in questo caso.

Ci si dimentica però in generale (ma qui Il Napolista invece lo ricorda e bene) di come il Var abbia funzionato non solo corretamente, ma anche rapidamente in un’altra Supercoppa, quella di Germania tra Bayern e Borussia Dortmund. Ma appunto si preferisce soprassedere. Perché? Ma perché la polemica funziona solo se è il Var a non funzionare. Già, perché in Supercoppa d’Olanda non solo il tempo trascorso è stato troppo “lungo”, ma ci si lancia sulla madre di tutte le polemiche: il rigore non dato a Ronaldo in Juve-Inter del 1998. Eh sì, sono passati 19 anni e sebbene il Var non funzioni retroattivamente, si analizza quella azione come se fosse così.

Il Var non spegnerà le polemiche. Si troverà una scusa, che sia il tempo o chissà cos’altro, per fare sì che anche questa tecnologia sia schierata a favore di questa o quell’altra squadra. Volevamo risolvere un problema, ma ce ne creeremo tranquillamente altri. Forse allora sarebbe meglio eliminare il problema alla radice e lasciare perdere il Var. Una soluzione non serve, contro chi è irrecuperabile.

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