E Lombardo in Sicilia prepara la Pontida del Sud

E Lombardo in Sicilia prepara la Pontida del Sud

Come risponderà il sud ai boatos “secessionisti” dei leghisti? Basta dare un’occhiata al blog del governatore siciliano, Raffaele Lombardo, per avere la risposta. Tutto avverrà il 25 e il 26 giugno prossimo, in quel di Catania, quando il “fu” Mpa, movimento per l’autonomia, si tramuterà in “una forza veramente autonoma che abbia il coraggio di mandare al diavolo qualunque governo”. Parola di Raffaele Lombardo. L’obiettivo della due giorni è quello di passare “dal partito tradizionale alla militanza, oppure non potremo reggere il confronto con la Lega”. In sostanza Lombardo, con la nuova creatura, nella quale non ricoprirà alcun incarico “in modo da potermi dedicare all’azione di governo”, intende porre le basi ad una “lega sud” che farebbe da contraltare allo strapotere leghista.

Ma la due giorni di Catania fisserà anche  la road map che il governatore imporrà al suo governo e ai suoi (futuri) alleati da oggi fino alla conclusione della legislatura. Proprio ieri si è riunito, all’Hotel San Paolo Palace di Palermo, il “parlamentino” democratico per ridiscutere le alleanze siciliane, e quindi il sostegno al governatore. D’altronde il quadro politico in un mese e mezzo è completamente cambiato: l’alleanza regionale Pd-TerzoPolo ha retto al mini test elettorale, conclusosi lunedì scorso, prevalendo in 6 comuni medio-grandi dell’isola, alcuni dei quali roccaforti di esponenti berlusconiani o cuffariani, e, poi, la posizione giudiziaria del governatore siciliano Raffaele Lombardo è stata stralciata, e in questi giorni si parla di una possibile archiviazione. In questo contesto si è mossa la relazione del segretario regionale , Giuseppe Lupo, sottolineando in primo luogo la presenza di “un vento nuovo che soffia, anche in Sicilia”. Tuttavia il pd dovrà ripartire da un’alleanza larga, “che comprenda il centrosinistra insieme al Terzo Polo”.

In un secondo momento, sarà fissata la data della primarie di coalizione per la scelta del prossimo candidato alla presidenza della Regione, “con tutte le forze alternative al berlusconismo”. E quindi “valutare entro luglio insieme a tutti i partiti alleati elezioni anticipate per intercettare il vento di cambiamento che spira in Sicilia e in Italia”. In sostanza “la fase del governo tecnico si è esaurita”, e il Pd pone una serie di paletti per continuare a dialogare con il governatore. A questo punto gli scenari possibili sono due: o la formazione di un governo poli-tecnico, un misto di assessori “tecnici” e di assessori appartenenti ai partiti di maggioranza, con all’interno tutte le forze alternative al berlusconismo, che spianerebbe la strada alla coalizione “allargata” in vista delle prossime regionali, o il Pd, qualora Lombardo dicesse di “no” alla coalizione allargata, staccherebbe la spina al governatore. E Lombardo potrebbe ugualmente rimanere a galla perché, senza il sostegno del Pd, gli verrebbe più facile riconquistare il suo (ex) amico Micciché. Che è da sempre un “sudista” convinto, e di certo sarà attratto dal nuovo progetto del governatore. Ma, per saperne di più, dovremo aspettare la “Pontida” siciliana, datata 25 giugno.

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