Sono tempi di crisi quelli che stiamo vivendo i cui protagonisti sono gli indignati di qualsiasi estrazione sociale, colore politico e nazione tra cui anche le donne volte alla riscossa dei propri spazi e diritti e che ancora oggi, purtroppo, fanno fatica ad emergere nel mondo, o in Italia, ad avere campo libero a 360°.
Così l’11-11-11 (il famoso giorno, dominato dal pianeta Venere e tanto discusso da astronomi, numerologi, matematici, studiosi e superstiziosi, in quanto “data palindromo” che ha una simmetria assoluta nella lettura (sia da sinistra a destra, che viceversa), è stato scelto, come data per il Blogging Day che fonda le sue radici nell’indignazione del mondo femminile e dal coordinamento promotore dell’iniziativa “Due euro per dieci leggi” fondato dalla giornalista Manuela Mimosa Ravasio autrice anche del blog ipaziaevviva.com. Al suo fianco anche Stefania Boleso, Michela Calculli, Maria Antonietta Barbara, Rosi Mascia, Michela Gaffo, Francesca Meloro e Lucio Cincinnato.
La storia. Ad inizio ottobre Diego Della Valle comprò intere pagine di quotidiani (alcuni di cui è anche azionista) per gridare all’Italia la sua indignazione e la sua esasperazione. La riflessione nata e lanciata in rete dalla Ravasio con un tweet: “Perché anche noi donne non ci compriamo una pagina su una grande giornale italiano?”, a seguito dell’azione dell’imprenditore marchigiano che spaccò l’opinione politica in due ha raccolto l’entusiasmo di molti; del resto, ricchi e potenti si possono permettere facilmente tutto anche di esprimere la propria indignazione a pagamento, mentre molte persone «Al massimo un dominio da 10euro per il proprio blog dove poter esprimere liberamente la propria opinione» così come fa notare nel suo post introduttivo Manuela Mimosa Ravasio. Parte così, attraverso il web, l’invito ad unirsi in una campagna di finanziamento dal basso per comprare una pagina su uno dei più importanti quotidiani italiani per pubblicare le 10 leggi inderogabili che le donne chiedono alla politica.
Sui social network. Sono stati centinaia e centinaia i tweets, rintracciabili sui social network, tra cui anche Facebook, con l’hashtag #2eurox10leggi, che ieri hanno dominato la scena dalla mattina fino a sera. «La scelta della data è stata perfetta – osserva Manuela Mimosa Ravasio – nonostante la situazione politica delicata e incombente, la nostra causa è riuscita ad emergere come argomento del giorno tra i più discussi». Il tutto si è tradotto in: 822 tweets, 573,531 impressions (cioè visualizzazioni potenziali), un audience di 110 mila 578 follower e quasi 8 mila contatti in più sul blog tra il 10 e l’11 novembre. Numeri ottimi rispetto all’argomento pilota che ha viaggiato con l’hashtag “#rimontiamo”, nell’arco della stessa due giorni, e che ha prodotto 1,000 tweet, ottenuto 455,149 impression, e un audience di 266,212 follower (fonte dei dati, hashtracking.com).
La proposta delle 10 leggi. Sul blog dell’iniziativa, le proposte di legge, la cui scrittura e messa a punto è ancora in corso d’opera, aggiornate al 4 Ottobre:
- 1. Legge per il congedo obbligatorio condiviso. Introduzione del concetto di paternità obbligatoria.
- 2. Legge per la maternità universale. Ovvero ogni donna che sceglie di diventare madre, sia essa single, sposata, lavoratrice dipendente o precaria, deve aver diritto al sussidio di maternità.
- 3. Legge per la realizzazione di una reale democrazia paritaria. Una legge elettorale che, come quella campana, preveda la doppia preferenza di genere e una presenza al 50 per cento nelle liste.
- 4. Legge contro le dimissioni in bianco e incentivi per una maggiore partecipazione delle donne nel mondo del lavoro e delle professioni. Obiettivo: la parità ovunque, anche nei salari.
- 5. Educazione sessuale e di identità di genere fin dalla scuola primaria su modello di quelle danesi. Istituzione di una Commissione che vigili sull’uso dell’immagine femminile nel mondo dei media.
- 6. Legge contro la violenza sessuale sul modello spagnolo. Si parte dall’educazione fino alla tutela dei e nei centri di accoglienza delle vittime, all’assistenza legale, alla punizione e recupero di chi opera violenza.
- 7. Leggi per il finanziamento della costruzione di asili nido di piccole dimensioni ma diffusi sul territorio, e per i tempi pieni di qualità nelle scuole primaria e secondaria di primo grado.
- 8. Legge che deliberi reali sostegni a tutte le tipologie di nuclei familiari con figli o con anziani a carico. Rivedere anche la legge sulle pensioni di reversibilità che ha danneggiato soprattutto le donne.
- 9. Una legge sul futuro. Provvedimenti per dare maggiore autonomia, anche economica ai giovani e alle giovani. Sulla proposta di Martine Aubry, finanziare il merito e la realizzazione in tutti i campi: dalla cultura all’industria.
- 10. Promuovere a tutti i livelli istituzionali, dai Comuni allo Stato Centrale, il Bilancio di Genere, che consente di ripartire in modo equo e più controllato le risorse a disposizione.
Cittadinanza attiva. «Quello che subito mi è piaciuto dell’idea è stato quello di poter fare un’azione concreta, che poi non sarà l’acquisto di una pagina pubblicitaria a cambiare il corso delle cose sarà stato comunque un segnale forte, del resto, se siamo in tanti ad essere scontenti di come vanno le cose, perché non ci facciamo sentire? spiega al telefono Stefania Boleso – consulente e docente di marketing e autrice del blog pensieridiStefania. Da specificare che «Il progetto non è delle donne per le donne – sottolinea Boleso – ma è trasversale sia agli uomini che alle donne e chiama a raccolta entrambi per cercare di realizzare una società più equa da cui tutti poter trarre beneficio perché una società nuova società si costituisce con il supporto di entrambi i generi, femminile e maschile e le proposte per le idee di legge possono che possono essere commentate attraverso un processo di we-democracy ha visto tantissimi volontari che hanno deciso di mettere a servizio della causa la propria esperienza».
I costi dell’iniziativa. Per raggiungere l’obiettivo fissato a 25 mila euro, servono 12.500 donazioni da € 2 ciascuna. A un giorno di distanza dall’iniziativa, i dati raccolti parlano di 969 quote raccolte per un totale di € 1938 euro. Al raggiungimento dell’obiettivo mancano quindi 11 mila 531 quote per un totale di 23 mila 62 euro. Nella sola giornata di ieri hanno aderito quasi un centinaio di blog. La raccolta fondi, che avviene attraverso la piattaforma “Produzioni dal Basso” terminerà il 31 dicembre 2012. E si può sempre continuare a seguire l’andamento della donazione direttamente alla pagina dedicata alla causa.