«Agghiacciante». Linda P.B. Katehi, il rettore del campus Davis della University of California, fino a ieri non era stata per niente tenera con i manifestanti di Occupy Wall Street che avevano montato le tende nei giardini dell’ateneo e che, richiamandosi al Primo emendamento, richiedevano libertà di parola anche fuori dalle zone normalmente destinate al free speach. Ma dopo aver visto e rivisto il video in cui un agente, a sangue freddo e quasi soddisfatto del gesto, spruzza di gas urticante alcuni studenti seduti su un vialetto interno del campus, lo ha definito «agghiacciante» e ha promesso di creare una task force per investigare su quanto accaduto. «Quanto è successo venerdì pomeriggio», ha scritto nel suo comunicato, «non può rendere orgoglioso nessuno. L’uso dello spray urticante che si vede nel video è agghiacciante e solleva molte domande su come meglio gestire situazioni come queste». Il rettore ha aggiunto che «l’università deve rimanere un posto dove agli studenti sia concesso di esprimere le loro critiche e le loro opinioni», anche se, «seppure il campus avrà la responsabilità di fornire ambienti appropriati per assicurare la pratica di queste libertà, ciò non significa che permetteremo di violare le regole interne – ad esempio piantando tende nei giardini, dove è proibito – giustificando questi atti in base alla libertà personale e di espressione».
Dopo il 25 ottobre, con l’acuirsi delle proteste dei movimenti Occupy Wall Street in giro per tutti gli Stati Uniti, la risposta della polizia è stata sempre più dura, con uso massiccio, anche su manifestanti pacifici, di gas urticanti e pallottole di gomma. Alcuni casi hanno fatto particolarmente discutere, come l’uso dello spray al peperoncino anche contro una attivista 84 enne, a Seattle (vedi foto).
La portavoce del campus Davis, Karen Nikos, ha detto che nove dei ragazzi colpiti da gas urticante sono stati medicati sul luogo, per i due più gravi è stato necessario il trasferimento in ospedale. La legge californiana vieta l’uso dei gas urticanti contro manifestanti pacifici e lo consente solo in caso di pericolo per gli agenti. La Nikos non ha voluto confermare il nome del poliziotto, che secondo gli studenti sarebbe il sottotenente John Pike. Il capo della polizia di stanza presso la University of California Davis, Annette Spicuzza, ha affermato che la decisione è stata legittima «perché gli studenti avevano circondato gli agenti. E loro dovevano uscire dall’accerchiamento e si sono dovuti aprire un varco». Dal video però la ricostruzione appare poco credibile. E il blogger Erik D. Kain su Forbes scrive che «una reazione tanto assurda e sproporzionata, un vero abuso di potere, deve far bollire il sangue anche se non siamo d’accordo con le ragioni iniziali di Occupy. Perché i poliziotti sono pubblici ufficiali e devono rispettare la legge e non trattare la gente a quel modo. E perché quel movimento, nato come una protesta contro le diseguaglianze economiche, in realtà sta velocemente evolvendo in una protesta contro la polizia. Perché, dopo l’Undici settembre, il potere delle forze dell’ordine è cresciuto a dismisura. E come mostrano reazioni sempre più sproporzionate di fronte a cittadini che manifestano pacificamente, rischia di scappare di mano».