Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha incaricato Mario Monti di formare il nuovo governo. A partire da domani l’ex commissario Ue procederà alle sue consultazioni. Incontrerà a Palazzo Giustiniani – dove ha il suo studio da senatore a vita – i rappresentanti delle diverse forze politiche. «Quando sarò in grado di sciogliere la riserva con cui ho accettato questo incarico tornerò dal presidente della Repubblica».
Al termine di una lunga giornata di incontri al Quirinale, il capo dello Stato apre la strada al nuovo esecutivo. Sono le 20 quando Mario Monti incontra i giornalisti nella sala stampa allestita al Colle. Poco prima Silvio Berlusconi aveva trasmesso il suo messaggio alla nazione.
«Il paese – spiega Monti – deve vincere la sfida del riscatto. Deve diventare un elemento di forza e non di debolezza di un’Unione Europea di cui siamo stati i fondatori». Un programma di governo ancora non c’è. Monti si limita a ricordare che il suo esecutivo ha l’obiettivo di «risanare il sistema finanziario e riprendere il cammino della crescita. Con attenzione all’equità sociale». Ancora in dubbio la composizione del suo governo. «Agirò con urgenza – chiarisce Monti – ma con scrupolo». In ogni caso i nomi circolati in questi giorni per i suoi ministeri sono «pura fantasia».
L’ultima parola spetta al presidente Napolitano. Il capo dello stato richiama la politica all’urgenza di queste settimane. «È giunto il momento della grande prova» spiega. Davanti alla bufera economica che ha investito il nostro Paese Napolitano si è impegnato per evitare i rischi connessi a una tornata elettorale anticipata. «Ora
è indispensabile recuperare la fiducia degli investitori e delle istituzioni europee». Il presidente bacchetta il mondo politico: occorre «il massimo della responsabilità, non è tempo di rivalse faziose, né di sterili recriminazioni, ora serve un clima di reciproco rispetto».
Il presidente è certo di un largo consenso in Parlamento al nuovo governo. Un esecutivo chiamato ad attuare riforme urgenti. A partire dalle misure contenute nella lettera d’intenti già inviata all’Ue. Anche per questo Napolitano vuole rassicurare le frange dell’ex maggioranza che in questi giorni gridano al Golpe. «Non c’è nessun ribaltamento dei risultati delle elezioni del 2008 – dice – Si tratta solo di dar vita a un governo che possa unire forze politiche diverse in uno sforzo straordinario che l’emergenza economica esige. Il confronto riprenderà alle prossime elezioni».
Poche risposte sui tempi del governo Monti. Di sicuro nascerà entro la prossima settimana. «Sono fiducioso», garantisce Napolitano. Sicuramente non si tratterà di un esecutivo a tempo. Durerà finché c’è bisogno. «Dipenderà dalle reazioni dell’economia, dei mercati, delle istituzioni europee e internazionali». E sul tempo per formarlo, Napolitano risponde infastidito: «Certo, se circolano notizie sulla composizione di un governo in due ore, poi i tempi sembrano lunghi».