CHICAGO – Nel corso degli ultimi decenni la città di New York ha sofferto la dipendenza dalla Silicon Valley in campo scientifico e tecnologico, con le maggiori scuole d’ingegneria o fisica lontane migliaia di chilometri, sull’altra costa degli Stati Uniti. Per questo il sindaco Michael Bloomberg, attraverso la New York Economic Development Corporation, ha indetto a luglio un appalto fra i più prestigiosi atenei del mondo per realizzare un campus di scienze applicate in grado di trasformare la città in un centro high tech di prima grandezza.
Mentre New York soffriva per questa sua inferiorità, sulla West Coast l’università di Stanford, il cui campus si adagia nella Santa Clara Valley, a pochi passi da Palo Alto, era alla ricerca di un accesso a nordest, verso un mondo ricco d’arte, finanza, spettacolo e soprattutto filantropia, lontano anni luce dal verde della Silicon Valley. Per questo il senato accademico della prestigiosa università privata californiana ha delineato a metà ottobre un progetto di sbarco a New York, domanda presentata a Bloomberg il 28 dello stesso mese.
I progetti vanno ben oltre il mero prestigio di un campus newyorkese, ma hanno un valore enorme sul piano economico. Secondo Bloomberg il nuovo campus potrebbe generare un’attività economica per sei miliardi di dollari, la creazione di addirittura 400 nuove imprese e di 22.000 posti di lavoro nei primi 30 anni. «Chiaramente questo progetto ha il potenziale per cambiare la città, ̶ ha notato il sindaco nella conferenza stampa del 2 novembre ̶ . Tutte le domande sono state più interessanti di quanto potessimo immaginare». In totale si tratta di oltre diecimila pagine che saranno studiate a fondo da una commissione che prenderà in considerazione la capacità di creare posti di lavoro permanenti e di sviluppare un campus capace di autofinanziarsi e di intrattenere relazioni con la comunità. A gennaio sarà annunciato il vincitore.
Le proposte principali e favorite sono quelle di Stanford e Cornell. L’università californiana ha presentato un progetto ambizioso in partnership con il City College of New York e la City University of New York e propone un investimento iniziale di 200 milioni di dollari e da 2,5 miliardi nei prossimi trent’anni. Il campus Stanford Nyc, specializzato in ingegneria e tecnologia dell’informazione, dovrebbe attirare fino a 350 docenti e circa 2.000 studenti entro il 2045, oltre che espandere l’influenza dell’università sulla costa est. I primi corsi partirebbero nel 2013 presso le strutture del City College e sarebbero a regime già dal 2016.Cornell si è invece alleata con il Technion-Israel Instituteof Technology di Haifa, in Israele, e sfrutterebbe, come Stanford, il terreno messo a disposizione dalla città di New York su Roosevelt Island. Il progetto dell’ateneo di Ithaca metterebbe a disposizione un miliardo di dollari e punterebbe a raggiungere i 2.000 studenti.
Le due università si stanno dedicando ora a un’aspra contesa, con il presidente di Stanford John Hennessy che è arrivato a dichiarare al New York Times: «Noi sappiamo come coinvolgere i giovani in progetti di startup, lo svantaggio di Cornell è che tutte le loro startup messe insieme sono più piccole della sola Google». Il colosso di Mountain View è infatti frutto della cultura innovativa e imprenditoriale di Stanford, un incubatore che ha portato alla creazione di aziende come Cisco, Linkedin, Yahoo e Hewlett-Packard e che ora da Palo Alto vogliono portare fino a New York, la capitale della finanza mondiale. «Possiamo creare una nuova ondata di idee e scoperte, l’innovazione nasce quando devi affrontare nuovi problemi e trovare soluzioni da nuove prospettive», spiega Jim Plummer, preside della scuola d’ingegneria di Stanford.
Fra gli altri partecipanti all’appalto, un progetto interessante è stato presentato dalla Columbia University, che sta già costruendo un campus da 7 miliardi di dollari a Manhattanville, West Harlem, che comprende edifici per l’ingegneria e le scienze e destinerebbe al progetto 167 docenti. La New York University ha realizzato una partnership con le università di Toronto, in Canada, e Warwick, in Inghilterra, e con l’Indian Institute of Technology di Mumbai. Le altre proposte sono state presentate dalla Amity University di Mumbai, India, dal duo Carnegie Mellon University di Pittsburgh e Steiner Studios e da un team composto da New York Genome Center, Mount Sinai School of Medicine, Rockefeller University e State University of New York.
«Durante gli anni Ottanta e Novanta la Silicon Valley – e non New York- divenne la capitale mondiale delle startup tecnologiche e lo è ancora oggi – ha fatto presente Bloomberg –, ma potrebbe non essere così per sempre». Lo scorso anno New York ha superato Boston divenendo il secondo maggior beneficiario di finanziamenti venture capital per startup tecnologiche. Il nuovo campus potrebbe ora mettere in discussione il dominio della Silicon Valley. I progetti presentati sono tutti validi, nota il sindaco, «perché sceglierne solo uno?».