Ancora una volta i liberisti di Chicago-Blog finiscono nel mirino degli hacker. Da questa mattina, infatti, il sito internet del blog diretto dal giornalista Oscar Giannino non è più agibile. Al suo posto appare una macabra schermata nera in cui campeggiano due mani guantate di bianco e insanguinate, sormontante da un’inquietante maschera bianca che sembra lacrimare sangue. Il tutto in un profluvio di effetti grafici “dark” con tanto di firma del responsabile: “S@D H@cK3r – Tunisian HACKER”. Si è trattato di quello che in gergo tecnico viene chiamato “defacing” (defacciamento), ovvero la sostituzione di uno o più elementi del sito (in questo caso l’intera homepage e tutti i link correlati) con immagini, testi o rivendicazioni degli hacker. La notizia si è diffusa presto tra i cybernauti italiani, animando il dibattito tra i lettori e rimbalzando più volte su Twitter.
Stavolta, però, dietro l’attacco non sembrano esserci motivazioni ideologiche. Secondo quanto riferiscono a Linkiesta fonti interne alla comunità hacker italiana, infatti, il responsabile del defacciamento non è un nome noto, non ha secondi fini e non è legato a gruppi organizzati. «Il gesto è palesemente un’iniziativa personale, non è stato rivendicato da nessun gruppo di cyberwar, e l’autore non appartiene a nessuna “crew” underground di rilievo» dicono. «Si tratta di un cane sciolto – proseguono – una scheggia impazzita che si diverte ad individuare i punti deboli di siti web selezionati casualmente e ad attaccarli. Negli ultimi giorni ha già colpito oltre 250 website in giro per il mondo».
Sulle prime, l’ipotesi che circolava nella comunità hacker era che si trattasse di un fanatico religioso: «È in atto da tempo una sorta di “web-Jihad” che alcuni cyberattivisti di fede musulmana stanno “combattendo” in giro per il mondo contro siti, blog e portali che identificano come “amici dell’America”» secondo le voci raccolte all’interno della comunità hacker. «Questi hacker, tuttavia, provengono per lo più dalla Turchia, là dove la “guerra santa on-line” è stata dichiarata». Questo dettaglio, assieme al fatto che la selezione degli obiettivi di S@D H@cK3r sembra essere del tutto casuale, rende quindi molto improbabile che si tratti di un cyberjihadista. «È solo un “lamer”, qualcuno che rompe le uova nel paniere altrui per puro e semplice divertimento» riferiscono i nostri intervistati.
Non è la prima volta però che le pagine di Chicago-Blog vengono prese di mira dagli hacker. Soltanto un mese fa, il 29 novembre scorso, il gruppo romeno della AHG-Crew aveva defacciato il sito sostituendo la normale homepage con il proprio logo, vergando una breve rivendicazione che faceva riferimento al fatto che la sicurezza sul web sia soltanto un’illusione.
Le vittime dell’hacking, nel frattempo, messe loro malgrado davanti al fatto compiuto, la prendono con filosofia. «Ebbene sì, per l’ennesima volta Chicago-blog è vittima di un buontempone che non ha di meglio da fare che lordare le opinioni altrui» ha commentato in giornata Oscar Giannino, sul suo profilo Facebook. E ha poi aggiunto: «Mi scuso con tutti, sta diventando purtroppo una penosa ricorrenza negli ultimi mesi…».