Il progetto GiovaniXmilano rischia di non ripartire più

Il progetto GiovaniXmilano rischia di non ripartire più

Dopo mesi di silenzi e di speranze disattese, qualcosa si muove nel futuro di GiovaniXmilano, sito internet nato sotto la giunta Moratti con l’obiettivo di diventare il portale di riferimento per i giovani della città lombarda, strumento di comunicazione e di interfaccia con i ragazzi e le loro famiglie. Creato con i finanziamenti dei “Piani Locali Giovani – Città Metropolitane” del 2010, varato dal Dipartimento della Gioventù, il sito ha ufficialmente chiuso i battenti a fine novembre, termine che rappresentava la naturale scadenza prevista originariamente per il progetto.

Questo soltanto in teoria, però. Gli otto redattori che gestiscono il sito, tutti tra i 18 e i 22 anni, hanno infatti deciso di continuare a lavorarci, nonostante i fondi previsti dal Dipartimento (borse-lavoro da 400 euro al mese, versate da aprile a novembre) siano ufficialmente finiti. «I soldi non sono mai stati il cardine del progetto», spiega Matteo Chiapparino, coordinatore del sito. «L’esperienza di questi mesi è stata molto positiva e abbiamo deciso di metterci a disposizione, continuando a dedicare gratuitamente il nostro tempo alla gestione del portale, che riteniamo possa continuare a essere uno strumento importante per la Milano del domani». Un invito che ha risvegliato l’interesse della giunta, che fino a oggi aveva ignorato gli inviti degli otto ragazzi. Durante la festa di chiusura del progetto, tenutasi lo scorso 15 dicembre, il direttore del Settore Servizi per Minori e Giovani, Salvatore Mirante, ha infatti promesso ai ragazzi un incontro per gennaio.

La proposta è stata accolta positivamente, seppur con qualche riserva,dai ragazzi di GiovaniXmilano. «Registriamo con favore la proposta di incontro arrivata dal Comune, purché ora alle belle parole seguano i fatti», incalza Chiapparino, che denuncia il disinteresse delle amministrazioni Moratti e Pisapia nei loro confronti. «Confidavamo che, con l’avvicendamento a Palazzo Marino, la situazione migliorasse. Il nuovo sindaco aveva inserito nel programma diversi punti a favore dei giovani. A conti fatti, però, è cambiato poco o nulla. In tutti questi mesi i nostri tentativi di avviare un dialogo con le istituzioni, tramite lettere ed e-mail, non hanno avuto successo».

Una situazione di stasi che dura fin dalla prima approvazione del progetto, mai attuato nella sua totalità. Nei finanziamenti erogati dal Dipartimento della Gioventù era prevista infatti anche l’istituzione di una Consulta giovanile, organo che avrebbe dovuto avere il compito di fare da ponte “politico” tra le richieste dei giovani e le istituzioni cittadine. «Dopo averla annunciata in pompa magna, la giunta Moratti se n’è dimenticata», ha detto Chiapparino. «Eppure le forze numeriche per farla partire c’erano: alla prima riunione a Palazzo Marino eravamo in trenta». Al tempo, nell’autunno 2010, il sito non esisteva ancora e la Consulta era la priorità, insieme alla creazione di un Osservatorio Cittadino sulla realtà giovanile (istituito e “scaduto” a novembre) e ad altri due enti, dedicati all’impresa giovanile e al volontariato, come si può leggere sul programma.

Proprio in vista di un progetto così importante, il Comune aveva organizzato per i giovani partecipanti della Consulta a corsi di formazione ad hoc, tenuti dall’associazione Laboratorio Formazione. Ed è a questo periodo che risalgono le prime crepe nei rapporti tra i ragazzi e il Comune. «Fin dall’inizio, Laboratorio Formazione ha ostacolato il nostro operato. Ci proposero di realizzare dei questionari, indirizzati alle scuole, che mirassero a fare luce sugli interessi e le problematiche reali dei giovani e così facemmo» ricorda il coordinatore del sito. «Un giorno, però, scoprimmo che il questionario preparato da noi era stato sostituito con un altro completamente diverso e, a nostro parere, fondamentalmente inutile, pieno di domande stupide come “cos’è per te il benessere?”, “Ti annoi spesso?” o “Ti ritieni trasgressivo?”».

Il Comune, nel frattempo, si mostrava sempre meno interessato a realizzare la Consulta. «Era tutto un “ci sentiamo presto”, “organizziamo un incontro”, ma il discorso con la giunta non si è mai aperto davvero». Disillusi dal comportamento dell’amministrazione, molti dei ragazzi hanno abbandonato il progetto. «Alla fine siamo rimasti soltanto in otto, che sono poi gli stessi che hanno avviato e che gestiscono la pagina oggi». Il lavoro sul portale GiovaniXmilano è cominciato a marzo, con la progettazione e la realizzazione di alcuni articoli. Il sito è andato online ad aprile e da allora registra un numero sempre crescente di contatti, nonostante il palpabile disinteresse della giunta. «Ci serviva la loro autorizzazione per creare le pagine ufficiali di GiovaniXmilano sui social network, ma non ci hanno mai risposto. Allora abbiamo deciso di procedere senza», spiega Chiapparino.

Oggi la pagina su Facebook conta oltre 400 iscritti e il sito, sostengono i ragazzi, «funziona molto bene». «I riscontri ottenuti in questi mesi sono la molla che ci spinge a continuare», dicono. In attesa che dalla giunta battano un colpo deciso. «Al Comune chiediamo di prendere delle posizioni forti. Vogliamo che il sito continui a esistere e ci stiamo mettendo l’anima. Fino a quando non oscurano il dominio, noi continuiamo il nostro servizio per i giovani di Milano. Poi, vedremo cosa accadrà».
 

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