La lettera di Fini: passi il “mercato delle vacche”, ma guai a filmarlo

La lettera di Fini: passi il “mercato delle vacche”, ma guai a filmarlo

Il deputato filma di nascosto e il presidente della Camera lo rimprovera ufficialmente. È accaduto a Francesco Barbato, parlamentare dell’Italia dei Valori, che in queste ore da clima prenatalizio con annesso fuggi-fuggi generale da Montecitorio e Palazzo Madama per le feste, si è visto recapitare una lettera-diffida. Di che cosa si tratta è presto detto: qualche settimana fa Barbato, con una microcamera nascosta, riprendeva le confidenze politiche del suo ex collega di partito oggi “Responsabile”, il parlamentare Antonio Razzi, su vitalizi, pensioni e privilegi degli eletti e sul “mercato” dei voti.

Una conversazione che poi La7 ha mandato in onda. La vicenda aveva già scatenato un acceso dibattito in Aula e Fini aveva preannunciato un richiamo. Che oggi, puntualmente, è arrivato: «Indipendentemente dalle conclusioni cui si perverrà all’esito dell’istruttoria, l’Ufficio di presidenza – scrive Fini al parlamentare IdV – ha comunque ritenuto che il comportamento da lei tenuto sia del tutto inaccettabile, sia sul piano della correttezza dei rapporti tra colleghi sia su quello della dignità della funzione parlamentare e che, come tale, esso sia meritevole del più severo richiamo».

Infine, la diffida: «L’Ufficio di presidenza ha pertanto rilevato l’assoluta inammissibilità di tali comportamenti, che non debbono ripetersi, e ha inteso quindi diffidarla dal reiterare queste azioni». Montecitorio era insorto anche dopo la pubblicazione di fotografie fatte con i teleobiettivi di deputati intenti a fare tutt’altro (giocare con l’iPad) anziché seguire i lavori dell’Aula o ritraenti biglietti più o meno compromettenti (celebri ormai i casi dei pizzini galanti di Berlusconi e del biglietto di Enrico Letta al presidente del Consiglio Mario Monti). Anche in quel caso, richiamo generale e “stretta” sui professionisti accreditati per «non utilizzare gli strumenti di ripresa fotografica o visiva per cogliere gli atti o i comportamenti dei deputati e dei membri del Governo presenti nell’Aula della Camera, normalmente non rilevabili se non tramite l’utilizzo di particolari strumenti tecnologici».
 

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