Altro che reflex, la fotografia ormai è roba da smartphone

Altro che reflex, la fotografia ormai è roba da smartphone

Il 2011 è stato l’anno della definitiva consacrazione per la fotografia mobile. Negli Stati Uniti, come ha rivelato una ricerca effettuata dal gruppo di ricerca statistica Npd, una fotografia su quattro è stata scattata con lo smartphone (il 27%). Un anno fa la percentuale si era fermata al 17%. Le fotocamere digitali, sia reflex che compatte – in netto calo di vendite – sono state usate per scattare il 44% delle fotografie totali, l’8% in meno di dodici mesi fa. Un’ascesa, quella della mobile photography, “benedetta” anche da nomi importanti della fotografia mondiale, come Anne Leibovitz: la celebre ritrattista ha definito l’iPhone «la snapshot camera d’oggi», vincente proprio grazie alla sua «facilità di utilizzo».

Una vittoria a tutto campo: proprio a giugno il telefonino Apple, nella sua versione 4s, ha superato la Nikon D90 e la Canon 5d Mark II come macchina fotografica più utilizzata su Flickr (vedi grafico sopra). Sempre sul popolare sito di fotografia, sono nate manciate di gruppi come Trough the lens of an Iphone o Cameraphone, in cui gli utenti caricano ogni giorno centinaia di nuove immagini direttamente dal proprio cellulare. «Grazie ai telefonini» è l’analisi di Liz Cutting di Npd «nel 2011 sono state scattate più fotografie che mai prima d’ora».

Quali sono però le implicazioni a lungo raggio di questa rivoluzione? La qualità ne risente? Senza dubbio, il livello qualitativo medio offerto dalle macchine fotografiche resta ancora superiore a quello delle fotocamere dei cellulari. Ci sono delle limitazioni fisiche che penalizzano gli smartphone: lo zoom (che è sempre digitale), i sensori, le prestazioni in condizioni di luce difficili soltanto per dirne alcuni. Tutti questi elementi, indispensabili per garantire un’alta qualità dell’immagine, hanno un’applicabilità limitata su supporti di dimensioni ridotte come quelli telefonici.

I telefonini, però, negli ultimi mesi hanno aumentato di molto le loro prestazioni. I test dimostrano che, in alcuni casi, possono rappresentare un rimpiazzo tutt’altro che disprezzabile. Per chi non è interessato a utilizzare obiettivi diversi, preferisce scattare in automatico e di solito visiona le foto su supporti elettronici di dimensioni medie o piccole, una reflex non è necessaria: la qualità fornita della camera del telefonino va più che bene. 

Inoltre gli smartphone presentano innegabili vantaggi. Il primo, evidente a tutti, è la portabilità. Con il telefonino abbiamo una fotocamera sempre a nostra disposizione, piccola, agile e semplice da usare. Il secondo vantaggio riguarda la condivisione: il telefonino permette lo share immediato del contenuto, via e-mail e sui social network. Infine, il prezzo. «La fotografia portatile è grande perché ha barriere di accesso molto basse» spiega Doc Pop, amministratore della community Sincerely. «Senza grandi investimenti, tutti possono darsi alla fotografia. Molti infatti già possiedono un telefono con fotocamera, e molte applicazioni costano meno di un dollaro».

In terzo luogo, il divertimento. Grazie alla nascita di decine e decine di applicazioni fotografiche (Instagram, che Apple ha nominato “App dell’anno” e Hipstamatic su tutte) che permettono di applicare diversi filtri creativi alle proprie foto, rendere una foto “artistica” è molto più semplice e divertente. Per molti appassionati, questa diffusione commerciale del mezzo sta cambiando (in peggio) il livello qualitativo generale della fotografia, così come la sua concezione artistica e culturale, vittima di veri e propri “abusi” perpetrati attraverso le fotocamere dei telefonini.

Fotografie di Chase Jarvis

Ma c’è anche una tendenza opposta. L’innalzamento generale della qualità dellephone cameras ha portato infatti alla nascita di una vera e propria corrente artistica legata alla fotografia mobile. Si sono appena conclusi i primi Mobile Photography Awards, con giudici chiamati a scegliere i vincitori per decine di categorie tra migliaia di foto inviate dagli utenti. In alcuni casi con risultati interessanti, guardare per credere.  

Sono poi usciti i primi libri di fotografia scattati interamente con l’iPhone: il più famoso si chiama La migliore fotocamera è quella che hai con te ed è opera dell’influente fotografo americano Chase Jarvis. Senza dimenticare i reportage, come quello di Damon Winter, fotoreporter che nel 2010 ha usato il telefono della Apple per documentare la guerra in Afghanistan.

Fotografia scattata da Jackalope (Flickr)

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