Da stamane alle 9 sono riuniti a Piazza Croci a Palermo. Ci sono tutti: forconi, autotrasportatori, agricoltori, e pescatori di tutta la Sicilia. “Ci siamo chiariti il fronte è di nuovo compatto”, avrebbe detto di buon mattino il leader degli autotrasportatori dell’Aias, Giuseppe Richichi. Ci sono anche “gli studenti in siciliani in lotta”, con la speranza, suggerisce un palermitano a Linkiesta, “che questa volta non brucino il tricolore”. E nello stesso corteo ci sono anche le sigle della destra: dalla Giovane Italia a Casa Pound, passando per Forza Nuova.
Il corteo raggiungerà nel tardo pomeriggio di oggi Palazzo dei Normanni, sede di quella Regione, a cui il movimento “Forza D’Urto” da giorni chiede risposte. “E’ lì che potremmo rimanere in presidio se da Roma non arriveranno risposte concrete”, afferma Martino Morsello. D’altronde alle 19 il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo incontrerà Mario Monti, al quale consegnerà un lungo dossier con le istanze della Regione per far fronte alla crisi siciliana e alle richieste dei “forconi”.
Il corte in questo momento è in via Maqueda diretto verso la Regione Siciliana. I manifestanti urlano contro il presidente di confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, reo di aver denunciato infiltrazioni mafiosi all’interno movimento. “Lo Bello mafioso” è il coro che parte con più frequenza. Mariano Ferro, leader dei forconi ricorda che “questa è una rivolta di popolo, dietro non c’è la politica. Anzi il movimento è proprio contro questa classe politica che ha tradito i siciliani, a cominciare dal presidente Lombardo che non ha mantenuto le promesse elettorali di autonomia”. Ma in realtà la politica c’è. E’ stato avvistato il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, democristiano da sempre, e oggi fra le fila del partito di Casini.
Fino ad adesso non ci sono stati scontri, e regna la pace. Tuttavia pochi minuti fa è scattato l’allarme rosso. C’è il rischio concreto che nel corso della giornata alcune frange di estremisti possano sfruttare il malcontento sociale per creare disordini. La Digos è stata immediatamente avvertita. In Piazza, intanto, i militanti di Forza Nuova hanno colto l’occasione per volantinare.
ore 15.15
Il corteo è arrivato di fronte Palazzo D’Orleans, sede della Presidenza della Regione. E potrebbe restare lì tutto il pomeriggio, in attesa dell’incontro fra il Presidente della Regione Raffaele Lombardo e Mario Monti. “Siamo in cinque mila a Piazza Indipendenza, e stiamo manifestando pacificamente. Ci sono tutti Richichi, io, e Ferro”, dice telefonicamente a Linkiesta Martino Morsello.
ore 16.01
Mariano Ferro ha reagito così alla distribuzione di volantini di Forza nuova: “Forza nuova stava distribuendo volantini propagandistici e questo non lo ammettiamo. Non ci facciamo strumentalizzare”.
ore 16.30
“La Segreteria Regionale di Forza Nuova Sicilia smentisce la notizia diffusa da alcune agenzie di stampa secondo la quale i suoi militanti sarebbero stati allontanati dal corteo del Movimento dei Forconi”. Questo quanto si legge in una nota della formazione politica di estrema destra. “Per tutta la durata del corteo i militanti di Forza Nuova hanno attivamente partecipato, così come è avvenuto, del resto, fin dal primo giorno in cui è iniziata questa grande lotta di popolo. Forza Nuova rifiuta ogni tentativo di strumentalizzazione e ribadisce che in questo momento è di importanza primaria non corrompere l’unità di Popolo che sta caratterizzando questa battaglia”.
ore 17.30
Mariano Ferro ha detto di fare: “uno sforzo di ottimismo sull’incontro fra Lombardo e Monti” ma, si dice, “pessimista”. E ancora, “con Morsello non è rientrato nulla fino a quando non spegnerà tutte le pagine facebook che sono nelle mani di Forza Nuova e della figlia”. Quanto a Forza Nuova Sicilia “può dire quello che vuole. Il dominio del sito non può essere nelle mani di Forza Nuova”.
Le foto della manifestazione