A tre giorni dal termine ultimo per la presentazione delle candidature per le primarie del centrosinistra palermitano il quadro si definisce. Se il Pd “ufficiale”, quello rappresentato dal segretario regionale Giuseppe Lupo, con il sostegno del segretario nazionale Pierluigi Bersani, ha scelto ormai da settimane come candidato Rita Borsellino, definita «la migliore» per la scalata del capoluogo siciliano. Matteo Renzi ha mobilitato la macchina del Big Bang per il giovane deputato regionale palermitano Davide Faraone. Da giorni Giorgio Gori è fisso a Palermo, e il sindaco di Firenze, prima del 26 febbraio (data delle primarie), andrà nel capoluogo siciliano almeno due volte per sostenere Faraone.
Nei corridoi del Pd palermitano e regionale restava soltanto un dilemma: cosa farà l’area del partito favorevole, all’allargamento dell’alleanza al Terzo Polo, che rappresenta la maggioranza dei deputati regionali del partito, guidata dal capogruppo democratico all’assemblea regionale Antonello Cracolici e il senatore Giuseppe Lumia? Inizialmente Cracolici e Lumia non avevano scartato l’ipotesi della candidatura di Rita Borsellino, ma avevano all’europarlamentare “senza tessera del Pd” di allargare il fronte della coalizione al Terzo Polo. Il ragionamento era il seguente: «Invitiamo la Borsellino ancora una volta a mettere da parte le polemiche e a rivedere la sua posizione lavorando per una grande alleanza con i partiti moderati che rappresentano il 25% del consenso». D’altronde il Terzo Polo in Sicilia, stando ad un sondaggio diffuso sabato dal Centro Studi Demopolis, si attesterebbe tra il 25 e il 26 per cento. Un numero che sommato al 20% del Pd nel capoluogo siciliano confinerebbe il centrodestra siciliano, ad oggi in caduta libera, all’opposizione. Nessun passo indietro della Borsellino che, una settimana fa, ribadisce che non intende allearsi «con il Terzo Polo». Almeno al primo turno: al ballottaggio forse.
Ma per l’area Pd pro alleanza con il Terzo Polo non si è fermata davanti alla posizione intransigente della Borsellino. Così iniziano a circolare diversi nomi: si parla dello stesso Lumia candidato, o dell’assessore regionale alla funzione pubblica Caterina Chinnici, o dell’assessore alla sanità, il tecnico Massimo Russo. Chinnici e Russo rifiutano. E Lumia, ieri a Repubblica ha escluso la sua canditura: «Credo così tanto a un progetto politico di innovazione e di convergenza ampia tra le forze moderate e progressiste che avanzando la mia candidatura creerei un alibi a favore di chi è contrario ma non ha una soluzione alternativa e butterebbe tutto sulla polemica personale». E rompe gli indugi: «Sosterremo solo chi è per l’innovazione: nelle prossime ore scioglieremo la riserva e decideremo se presentare un nostro candidato o appoggiare uno che c’è già».
Ma il tempo stringe: trovare un nome nuovo nel giro di poche ore è cosa impossibile. E allora l’area Cracolici-Lumia sosterrà «uno che c’è già». Davide Faraone? No, in primis perché Faraone stesso si sarebbe opposto, sotto indicazione di Matteo Renzi. Pare che durante un colloquio telefonico il sindaco di Firenze avrebbe detto a Faraone: «Ti presento sul palco della Leopolda come un siciliano tosto: uno di quelli contrari al sostegno a Lombardo. E poi ti fai sostenere dai registi dell’operazione Lombardo?». Ipotesi Faraone scartata. Allora chi resta? In realtà un nome ci sarebbe, e sarebbe quello di Davide Ferrandelli. Il trentennne capogruppo dell’Idv nel consiglio comunale di Palermo, “cacciato” dal partito di Di Pietro, da settimane si sarebbe auto-candidato alle amministrative, senza il sostegno del suo partito, che nel frattempo avrebbe optato per Leoluca Orlando. Ferrandelli avrebbe già raccolto il sostegno di 39 fra associazioni e movimenti, e, stando ad una fonte de Linkiesta, sarebbe da sempre stato vicino al senatore Giuseppe Lumia.
Proprio ieri durante una conferenza stampa, Ferrandelli ha detto che parteciperà alle primarie perché «c’è bisogno della massima unità possibile fra tutte le forze che vogliono il cambiamento e che non abbiano avuto responsabilità di governo nella città». E ancora: «Io ho costruito un polo civico per unire tutte le forze indipendentemente dalle idee progettuali. Non bisogna avere paura di dialogare con gli altri. Noi siamo un polo civico e ci rivolgiamo a quelle forze che vogliono il cambiamento e che sono dentro i partiti, ci rivolgiamo a Lupo, Lumia, Cracolici, a Orlando, a Sel e a tutti coloro che vogliono l’unione e il dialogo». Ferrandelli parte dal centrosinistra, ma non esclude a priori di poter allargare ad altre forze indipendentemente dagli steccati.
E all’apertura di Ferrandelli starebbe lavorando l’area Cracolici-Lumia. Raggiunto telefonicamente da Linkiesta, il capogruppo all’Ars Cracolici non avrebbe escluso nelle prossime ore l’ufficialità: «La candidatura di Ferrandelli alle primarie rafforza l’appuntamento del 26 febbraio. Con le primarie per la scelta di candidato sindaco di Palermo avremo di dare concretezza alla parola cambiamento». In queste ore Cracolici sta riunendo i suoi collaboratori, e già nelle prossime ore potrebbe esserci l’ufficialità dell’annuncio. Gli fa eco il senatore Lumia che avrebbe confidato all’Ansa: «Non escludiamo di sostenere Fabrizio Ferrandelli, come candidato alle Primarie del centrosinistra di Palermo».