Catania sotto la pioggia chiude le scuole e teme l’alluvione

Catania sotto la pioggia chiude le scuole e teme l’alluvione

CATANIA – Un’ondata di maltempo eccezionale, con raffiche di vento che hanno superato i 100 chilometri orari e piogge che durano incessantemente da 36 ore, sta mettendo in ginocchio la Sicilia orientale. Le situazioni più critiche si sono verificate a Catania, tanto che il primo cittadino Raffaelle Stancanelli da oggi è in stretto contatto con il coordinamento della Protezione Civile per far fronte all’emergenza.

Il primo atto disposto dal sindaco è stata la chiusura di tutti gli edifici scolastici, per evitare sia i pericoli derivanti da possibili danneggiamenti alle strutture, sia per non intasare le strade, già duramente provate dalla pioggia scesa in grande quantità specie in nottata. Mentre gli esami universitari, come conferma il Movimento Studentesco Catanese dal suo sito, si sono svolti più o meno regolarmente, con alcuni docenti che hanno deciso per il rinvio, altri hanno svolto ugualmente le verifiche.

Sul fronte dei danni il capitolo buche stradali è quello più importante. Dal Comune sconsigliano l’uso degli scooter e delle moto, mentre diverse sono le strutture chiuse, come il cimitero di via Acquicella, a seguito della caduta di alcuni rami, e il mercato agroalimentare della città. A causa del vento un cartellone pubblicitario nella trafficatissima via Passo Gravina è caduto letteralmente sopra un’automobile, ma la conducente è rimasta, fortunatamente, illesa. Allagamenti si sono segnalati nelle zone periferiche della città etnea, come Vaccarizzo e Primosole.


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Come al solito sono le periferie a Catania, prive di adeguati sistemi drenanti, a andare in tilt a causa della pioggia. «È una vera e propria emergenza che sta colpendo duramente la città – ha dichiarato il sindaco Raffaele Stancanelli – raccomandiamo a tutti di muoversi il meno possibile con i mezzi privati evitando di intasare le strade. I cittadini collaborino segnalando eventuali situazioni di pericolo ai vigili del fuoco e alla protezione civile».

Stavolta, almeno per il momento, la “piccola Venezia” di Catania non ha dato il suo consueto spettacolo come nei scorsi giorni di pioggia. Si parla del quartiere a ridosso dell’aeroporto Vincenzo Bellini, il Villaggio Santa Maria Goretti e il Villaggio Sant’Agata. Le scene che solitamente si verificano in caso di pioggia sono da terzo mondo: persone costrette a spostarsi con delle piccole imbarcazioni da una strada all’altra. Già lo scorso ottobre il Villaggio Santa Maria Goretti era ripiombato nel solito incubo: strade allagate a dismisura, danni alle autovetture e alle abitazioni, disagi per coloro i quali dovevano recarsi al vicino aeroporto. Il quartiere etneo, costruito ironia della sorte per ospitare gli sfollati di una grande alluvione negli anni ’60, stavolta pare aver subito minori disagi. Questo a seguito dei lavori eseguiti subito dopo l’ultimo terribile allagamento di ottobre. Sono stati puliti i canali Forcile e Fontanarossa e tutti i sottopassi invasi da detriti e da rifiuti di ogni tipo.

L’intervento dei privati sembrava aver allontanato finalmente il rischio di allagamenti, infatti l’intervento congiunto del Comune con la ditta Icom, proprietaria di un grande centro commerciale nel quartiere, aveva cercato di sistemare l’alveo del canale Bummacaro per circa due chilometri. Il progetto ha previsto la risagomatura della sezione di deflusso e il costo totale ammonta a un milione di euro. Durante i lavori di ripristino dell’alveo del canale Bummacaro sono emerse carcasse di auto, lavatrici e materiale di scarto, in pratica una vera e propria discarica a cielo aperto che contribuiva ai continui allagamenti della zona. Però ancora oggi, in prossimità dell’ingresso del centro commerciale, gli allagamenti si sono verificati puntualmente.

La zona dell’aeroporto rimane, comunque, quella maggiormente colpita dai disagi. Il turista che arriva a Catania in un giorno di pioggia trova dinanzi a sé uno spettacolo simile alla laguna veneziana e un campo rom, collocato proprio all’ingresso dell’aerostazione a seguito dello sgombero di un edificio comunale: l’ex Palazzo delle Poste. Quest’ultimo edificio doveva divenire, prima di essere preso d’assalto da rom e senzatetto, la nuova cittadella giudiziaria. Il Palazzo di Giustizia etneo ha anch’esso subito le insidie del tempo: stamattina l’ufficio del Gip è stato colpito da alcune infiltrazioni che hanno fatto venire giù dei pezzi di soffitto e hanno reso inagibile la stanza. Probabilmente anche domani le scuole rimarranno chiuse nella città etnea, così come in altri comuni della provincia. Saranno effettuati dei controlli relativi alle infiltrazioni d’acqua e sulla sicurezza degli edifici, molti ormai datati e obsoleti.


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Mentre ad Acireale le forti raffiche di vento hanno scoperchiato il tetto di una palazzina, senza causare feriti. In provincia di Messina alcune strade sono chiuse, così come è inagibile la Palermo-Catania a causa di un allagamento nello svincolo di Motta Sant’Anastasia, nella provincia catanese. Altra strada chiusa è la strada statale 417 ’’di Caltagirone’, tra Sigonella e Scordia, e la strada statale 114 ’’Orientale Sicula’’ é chiusa al traffico in entrambe le direzioni, per allagamento dovuto allo straripamento del Torrente Buttaceto.

Anche ad Acireale il sindaco Nino Garozzo ha disposto la chiusura delle scuole e il monitoraggio dei corsi d’acqua più pericolosi. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco e alla Protezione Civile, la quale sta monitorando anche il livello di diversi torrenti a rischio esondazione. La situazione è in continua evoluzione. I catanesi non hanno ancora messo di lato le loro piccole imbarcazioni, anche se da domani le condizioni meteo dovrebbero essere più stazionarie.