Il presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta, uomo della sinistra democratica, che governa l’isola sostenuto dai voti determinanti di Beppe Grillo, stanotte ha deciso di licenziare il suo assessore ai beni culturali, Antonino Zichichi, il famoso scienziato, il fisico nucleare, che da qualche mese era diventato oggetto delle attenzioni non precisamente benevole del Movimento 5 stelle. «Ci vorrebbero delle centrali nucleari», diceva il professore agli antinuclearisti di Grillo che gli rispondevano con mitragliate di turpiloqui.
E ancora: «Ma perché non volete il grande Radar della Nato a Messina, non è vero che emana radiazioni, al contrario e ha una grande importanza strategica», insisteva Zichichi beccandosi altri improperi. Gli ultimi. Perché Zichichi da domani, a quanto pare, non farà più l’assessore nella giunta che Crocetta ha elevato a modello, “il modello Sicilia” appunto, l’unica convivenza e armonica possibile con Grillo, il grande esempio all’attenzione di Pier Luigi Bersani, lo spunto per la costruzione di una possibile nuova maggioranza con Grillo a Roma.
E la storia del licenziamento di Zichichi – attenzione: non richiesto da Grillo – si fa dunque parecchio interessante. Il modello siciliano, e il riflesso di Crocetta, che precede e interpreta la volontà del clown di Genova, rivela quanto Grillo sia penetrato, e con impeto persino, prima che nei cuori degli elettori, nella testa dei capi della sinistra: spinti ad essere più grillini di Grillo, come Crocetta, uomo fino a ieri per la verità pragmatico, spigliato, incapace di ruvidezze, o come il povero Bersani e il suo fedele braccio destro, Maurizio Migliavacca, che nel tentativo disperato di piacere al grillismo, di strappare un sorriso, una carezza, o chissà un voto di fiducia al Senato, sono riusciti, loro che pure con il Pdl hanno retto per due anni il governo di Monti, a bombardare la tessitura del Quirinale, ad abbattere ogni ipotesi di larghe intese con il Pdl, e solo per ripete quello che aveva detto già lui, il tribuno a cinque stelle:
«Arrivasse una richiesta, voteremmo sì all’arresto di Silvio Berlusconi». Una bomba, e gratuita, come certi vaffa di Grillo, pensieri che si organizzano per decompressione, per rilassamento dei nessi muscolari, ma che nella sinistra, in questo pazzo circo post elettorale, sono processi emulativi, effetto di quella singolare sudditanza psicologica che i clinici chiamano sindrome di Stoccolma: quando il prigioniero s’innamora dell’aguzzino e ne riproduce le inclinazioni, le insofferenze, le predilezioni.
Così Bersani, prigioniero di Grillo, si mette l’anello al naso e non gli importa se l’altro lo chiama “leccaculo” e “Gargamella”, così come Crocetta aderisce alle cattive maniere, licenzia l’anziano e illustre scienziato perché è quello che forse desidera il suo sequestratore Grillo, e nell’ubbidirgli scopre pure un ideologismo ambientalista che non gli è mai appartenuto (e mai è appartenuto a Bersani, che adesso dice pure lui: «Faremo crescere l’Italia con la green economy»).
Dunque il grillismo si è ingrottato, sinuoso e serpigno, nella mente della sinistra, che all’improvviso ne imita le movenze: a Bersani, solido socialdemocratico emiliano, ha provocato il complesso dell’inciucio, la dissennata pretesa che sia possibile fare politica e governare le istituzioni senza compromessi, e lo ha spinto pure, lui, leader di una sinistra che sembrava culturalmente risolta, indietro nei decenni della civiltà giuridica d’Italia. Fino al conflitto con Napolitano, che pure è uomo di sinistra anche lui, il presidente che ha definito “aberrante” la sola idea che un avversario politico – si chiamasse pure Berlusconi – possa essere fatto fuori per via giudiziaria.
Domani si eleggono i presidenti di Camera e Senato, e mentre Grillo fa sapere che «abbiamo i nostri candidati e voteremo i nostri candidati», poco fa il Pd ha diffuso il comunicato ufficiale della Sindrome di Stoccolma: «L’informazione secondo la quale il Pd avrebbe già deciso di votare proprie candidature sia per la Camera, sia per il Senato, non ha alcun fondamento».