A Montecitorio è austerity anche alla buvette. Dagli scaffali dello storico bar della Camera dei deputati, infatti, sono sparite le scatole dei biscotti e dei cioccolatini, in vendita fino a poco tempo fa per parlamentari e dipendenti. In bella vista, al momento, solo alcune bottiglie di super alcolici. Si tratta di superstiti, una decina o poco più, ma non è escluso che presto spariranno anche quelle. Così come resiste, non si sa ancora per quanto, l’angolino per caramelle e gomme, e la piccola vetrina con gli yogurt e la frutta. Ed ecco che, dopo le targhe «per i signori onorevoli» tolte dagli ascensori e dall’ufficio postale, il cortile rimesso a nuovo e la sala stampa riorganizzata, a Montecitorio continua l’operazione restyling.
Dagli uffici spiegano che la decisione di togliere i dolciumi in esposizione è stata presa solo perché sono finite le scorte e che comunque si tratta di prodotti venduti pochissimo. Quindi, perché non farlo? I rumors, invece, imputano alla crociata grillina contro lusso e superfluo, la decisione. Ma i grillini puntano la loro attenzione anche al Senato dove, ad esempio, ritengono superfluo il centenario parquet di palazzo Madama. Già perché, subito dopo l’inizio della nuova legislatura, qualche grillino avrebbe addirittura suggerito di cambiare quel pavimento con il linoleum, comodo e di certo meno dispendioso in quanto a cura e la pulizia.
Insomma, sarà per i “cittadini” o meno, ma la buvette della Camera sembra sempre di più un comune bar, forse un po’ meno ricco nell’offerta, con i prezzi di panini e frutta esposti ovunque, quasi a voler mostrare che non sono più bassi che altrove, frequentato per lo più da deputati e giornalisti e, piccolo dettaglio, a pochi passi dall’Aula di Montecitorio.
Giancarla Rondinelli