La crescita durante la cosiddetta terza rivoluzione industriale, quella del web, è stata trascinata da massicci investimenti in capitale Ict e altri asset chiamati “intangibles”. Con questi, si intendono una serie di spese, in capitale non fisico, quali spese di sviluppo del software, spese in database, in ricerca e sviluppo di prodotti e servizi, in design, marketing, pubblicità, e alcune spese di training specifico per i lavoratori altamente qualificati.
In un bel paper sugli effetti di queste spese sulla crescita di lungo periodo, Haskel et al. mostrano come, decomponendo la crescita della produttività oraria del lavoro nelle sue componenti principali (esercizio noto come contabilità della crescita), tali spese siano positivamente correlate alla crescita della produttività (sia del lavoro, che multifattoriale).
Si prenda ad esempio il nostro Paese. Secondo gli autori, che non fanno che confermare evidenze note, l’Italia si è caratterizzata per una forte crescita del fattore capitale tangibile (macchinari, impianti etc) e per un contributo insignificante degli intangibles. La crescita media annuale della produttività del lavoro nel periodo 1995-2007 è stata dello 0,6%, 0,5 punti dei quali dovuti all’aumento del capitale fisico. Il contributo degli intangibles è di soli 0,2 punti percentuali annui, mentre la produttività multifattoriale, che cattura il contributo alla crescita di tutto ciò che non è semplice aumento degli input capitale e lavoro (principalmente aumenti di efficienza totale dei fattori assieme a errori nella misurazione) è negativa di ben 0,4 punti percentuali.
Plottando il rapporto fra i contributi del capitale tangibile e gli intangibles (asse x) e crescita della produttività del lavoro, si può ben notare come all’aumentare di tale rapporto – ovvero più il contributo del capitale fisico alla crescita è relativamente più importante di quello degli intangibles – la crescita della produttività sia minore. Lo stesso si può dire utilizzando (sull’asse Y) la crescita della produttività multifattoriale. Vi è perciò abbastanza evidenza del fatto che la crescita della produttività negli utlimi 20 anni sia stata associata a un flusso di spese innovative, lontane da ciò che spesso si pensa sia il capitale fisico tradizionale. Cosa ha causato tale pattern di crescita 1, se così si può dire, utilizzando una definizione informatica?
Le cause possono essere molteplici, dallo scarso contributo delle nostre politiche pubbliche all’innovazione, alla struttura industriale di piccole imprese incapaci di sviluppare innovazioni di prodotto e processo, che comportino uso massiccio di risorse Ict e di ricerca e sviluppo. Di certo, la rivoluzione industriale del web in Italia non ha prodotto alcun effetto, almeno misurabile. L’agenda digitale ha l’obbligo impellente di porsi come primo obiettivo quello di far recuperare il quindicennio perso della (non)crescita italiana.