Colloqui, chi chiede “ottimo inglese” poi non lo parla

Colloqui, chi chiede “ottimo inglese” poi non lo parla

Fluentify è una bella idea commerciale venuta a due ragazzi italiani (ne abbiamo parlato qui qualche tempo fa). Si tratta di una piattaforma web per migliorare il proprio inglese facendo lezioni online con tutor madrelingua in videoconferenza da casa. Ora, uno di questi tutor, Zach, di origini canadesi, si è fatto un giro in una delle più note job fair italiane. Munito di telecamera nascosta, si è presentato ai vari stand fingendosi uno straniero in cerca di lavoro. L’obiettivo era quello di verificare la padronanza della lingua da parte di coloro che “richiedono un’ottima conoscenza dell’inglese”. 

Il video girato è un insieme di errori grossolani, ehm, suoni senza senso e rifiuti. Zach ha addirittura fatto fatica nel ricevre indicazioni su dove si trovassero i bagni della fiera. 

 https://www.youtube.com/embed/rbePOZPZKrw/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

«Il test mette a dura prova selezionatori e avventori di Zach e in sintesi mostra le difficoltà spesso insormontabili che molti professionisti del mondo del lavoro trovano di fronte a un madrelingua, lasciando più di qualche dubbio sulle loro capacità di valutare questo aspetto nel profilo dei candidati», scrivono i ragazzi di Fluentify. «Questo non deve diventare però una scusa per abbassare la guardia. Siamo certi che chi conosce e dimostra di saper parlare una lingua straniera e in particolare l’inglese – diventato un passpartout per l’accesso a molte professioni – ha tantissime occasioni in più, ma è importante che anche chi giudica i profili professionali dei candidati abbia le giuste competenze per valutare». 

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