“L’Albero della vita in piazzale Loreto? Sarebbe un simbolo di democrazia”

“L’Albero della vita in piazzale Loreto? Sarebbe un simbolo di democrazia”

«L’albero della vita di Expo a piazzale Loreto dovrebbe rappresentare il simbolo della rinascita della democrazia». Ne è convinta Chiara Bisconti, assessore al Benessere del Comune di Milano, che qualche giorno fa ha lanciato l’idea, scatenando un vero e proprio dibattito sulla possibile destinazione dell’opera di Marco Balich al termine dell’Esposizione universale. Un dibattito cresciuto a tal punto che la stessa Bisconti ha tenuto a precisare: «la mia è stata una semplice suggestione, fatta senza tenere conto dei fattori tecnici che una scelta di questo tipo dovrebbe comportare. È ovvio che andranno fatti i dovuti approfondimenti e tutti gli studi necessari per capire se si tratta di una condizione realizzabile o meno».

“Loreto è un non luogo, rappresenta al massimo uno snodo della viabilità cittadina che poco c’entra con il significato storico della zona”

Nel frattempo “post-Expo” è il nuovo tormentone del momento, destinato ad animare il dibattito politico per tutta la durata dell’Esposizione. Proprio ieri il Governo ha aperto il dossier attraverso cui si dovrà arrivare alla realizzazione di un piano di riutilizzo delle aree di Rho-Pero, una volta terminata la manifestazione e rimossi tutti i padiglioni. Un destino che toccherà anche all’Albero della vita. La torre di 35 metri simbolo dell’evento, collocata di fronte al padiglione Italia sembra però aver già trovato il suo nuovo spazio. «Al momento — dice Bisconti — Loreto è un non luogo, rappresenta al massimo uno snodo della viabilità cittadina che poco c’entra con il significato storico della zona». Nelle intenzioni la proposta dell’assessore punta a far convergere la riqualificazione storica di piazzale Loreto con quella urbana.

“Nell’immaginario collettivo piazzale Loreto rappresenta soltanto un simbolo di morte. Io ci vedo un luogo di rinascita della democrazia”

«Nell’immaginario collettivo piazzale Loreto rappresenta soltanto un simbolo di morte — continua Bisconti — legato alle vicende dei corpi appesi di Mussolini e Petacci, o all’eccidio dei partigiani. Io invece ci vedo un luogo di rinascita della democrazia, quello che vorrei simboleggiasse l’Albero». Certo, affinché il progetto possa andare in porto gli ostacoli da superare non sono pochi, a cominciare dai costi per lo spostamento, che secondo l’associazione industriale bresciani oscillerebbe tra i 100 e i 250mila euro, oltre all’incognita metrò che passa proprio sotto il piazzale. Tra l’altro gli industriali bresciani che hanno realizzato fisicamente l’opera attraverso la società “Orgoglio Brescia”, non disdegnerebbero l’idea di portarsi a casa il manufatto. Un’ipotesi però remota secondo il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris che qualche giorno fa aveva assicurato che l’albero sarebbe rimasto a Milano. E che anzi si sarebbe deciso insieme ai cittadini il luogo in cui trasferirlo.

Sembra infatti che il Comune di Milano abbia intenzione di aprire una piattaforma online per la consultazione pubblica, attiva dal primo maggio in poi, dove i cittadini potranno scegliere la location di destinazione preferita dell’opera di Balich. «Sono assolutamente favorevole ad una soluzione di questo tipo — sottolinea Bisconti — che rappresenta lo spirito della nostra amministrazione, volta a coinvolgere sempre i cittadini nelle decisioni che li riguardano». Tuttavia sul significato storico dell’operazione hanno espresso parere contrario i membri dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) convinti che una mossa di questo tipo tenda ad “offuscare la memoria oltre che a creare confusione”. Una posizione da non criticare secondo l’assessore convinta più che altro di dare così «una direzione corretta del ricordo di eventi legati a piazzale Loreto».

Nella consultazione infine andrebbero coinvolti i consigli di zona secondo Renato Sacristani presidente di Zona 3, convinto che nell’assetto di piazzale Loreto ci siano delle priorità da gestire. «Se si immagina una consultazione pubblica per la ristrutturazione di Piazza Loreto, con al centro l’albero della vita,  si dovrebbe iniziare dal parere dei Consigli di Zona. Posso anticipare che nella nostra scala di priorità, prima di iniziare una nuova grande opera, perché di questo si tratta, preferiamo che siano sistemate le nostre scuole».

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