Alcuni fra i primi utenti della moneta digitale Bitcoin erano criminali che ne avevano scoperto l’enorme potenziale per il contrabbando nei mercati online e come forma di pagamento delle estorsioni basate sul furto di dati personali. Una nuova tecnologia ispirata a Bitcoin che, secondo alcuni investitori, sarà ancora più utile e potente, potrebbe anche scatenare una nuova ondata di innovazioni criminali.
La tecnologia in questione è conosciuta come smart contract – programmi per computer in grado di eseguire scambi finanziari o autenticare i documenti di un accordo legale. Pensati per ricoprire il ruolo di terze parti come gli avvocati, i quali sono necessari in diverse forme di accordo, possono verificare le informazioni e conservare o utilizzare fondi usando una crittografia simile a quella che sta alla base di Bitcoin.
Gli smart contract sono programmi per computer in grado di eseguire scambi finanziari o autenticare i documenti di un accordo legale
Alcune persone ritengono che gli smart contract potrebbero migliorare l’efficienza dei mercati finanziari, o semplificare transazioni complesse quali gli accordi sulle proprietà (vedi “La startup pensata per reinventare quello che Bitcoin è in grado di fare”). Ari Juels, un crittografo e professore del Jacobs Technion-Cornell Institute della Cornell Tech, crede che questa tecnologia verrà anche utilizzata per attività illegali – e, con l’aiuto di due collaboratori, ha dimostrato in che modo accadrebbe. «Per certi versi, questo è il veicolo perfetto per compiere azioni criminali, perché è pensato per creare fiducia in situazioni dove generalmente sarebbe difficile riuscirvi», spiega.
In un documento, Juels, la collega della Cornell Elaine Shi, e il ricercatore dell’Università del Maryland Ahmed Kosba, presentano diversi esempi di quelli che definiscono “contratti criminali”. Il gruppo ha scritto questi contratti per lavorare alla piattaforma di smart-contract Ethereum, lanciata di recente.
Uno degli esempi è un contratto che offre una ricompensa, nella forma di valuta crittografica, in cambio di un attacco hacker a un particolare sito. Il linguaggio di programmazione della Ethereum permette al contratto di verificare i fondi promessi, che verranno rilasciati solamente a chi saprà dimostrare di aver eseguito il lavoro, nella forma di una stringa crittografata e verificabile aggiunta al sito attaccato.
I contratti stipulati con un modello del genere potrebbero essere impiegati per commissionare varie forme di crimine, dicono i ricercatori. Nel loro esempio più provocante, il team ha sviluppato un modello per l’assassinio di una figura pubblica. Una persona che desiderasse rivendicare la ricompensa dovrebbe mandare in anticipo dati quali l’ora e il luogo del decesso. Il contratto verrebbe rispettato una volta verificata la comparsa di questi dati su diverse fonti giornalistiche affidabili. Un approccio simile potrebbe essere utilizzato anche per crimini fisici di minore entità, quali atti vandalici di spicco.
«È stata una sorpresa, per me, scoprire che questo genere di crimini nel mondo fisico venissero approvati da un sistema digitale», commenta Juels. Lui e i suoi coautori stanno cercando di pubblicizzare il potenziale di attività simili per far riflettere tecnologhi e regolatori su come assicurarsi che il peso dei contratti regolari superi quello dei contratti a sfondo criminale.
«Siamo ottimisti riguardo le applicazioni benefiche di questa tecnologia, ma i crimini andranno affrontati in maniera efficace», dice Shi. Nicolas Christin, un assistente della Carnegie Mellon University che ha studiato gli usi criminali di Bitcoin, concorda che esista il potenziale perché gli smart contract vengano sfruttati dal mondo criminale. «Non ci sarà di che sorprendersi», dice. «Le attività di nicchia tendono ad essere le prime a implementare nuove tecnologie, perché non hanno nulla da perdere».
La portata delle attività criminali rese oggi possibili da Bitcoin e, forse, dagli smart contract in futuro, è minuscola rispetto a quelle tradizionali basate su denaro contante
Indubbiamente, alcuni criminali hanno guadagnato parecchio grazie a Bitcoin. La possibilità di effettuare pagamenti digitali in maniera più anonima ha certamente contribuito all’ascesa di “ransomware” – software sviluppati per attaccare un sistema fino al pagamento di un riscatto (vedi “Holding Data Hostage: The Perfect Internet Crime?”). Christin ha pubblicato un documento in cui si traccia l’evoluzione dei mercati online per il contrabbando che sono stati parzialmente abilitati da Bitcoin. Si evince che sebbene quello di Silk Road, il più famoso, sia stato rimosso nel 2013 dalle forze dell’ordine degli Stati Uniti, altri sono emersi al suo posto e, assieme, ammontano a un mercato da 400.000 dollari al giorno.
Eppure, Christin precisa come la portata delle attività criminali rese oggi possibili da Bitcoin e, forse, dagli smart contract in futuro, sia minuscola rispetto a quelle tradizionali basate su denaro contante. Gli smart contracts sono anche più complessi da utilizzare rispetto alle normali transazioni su Bitcoin, precisa. La trascrizione di un contratto o la comprensione appropriata dei suoi termini richiedono capacità di programmazione specializzate.
Gavin Wood, Cto di Ethereum, sottolinea che le attività legali stanno già pensando di ricorrere a questa tecnologia – ad esempio, per fornire una prova digitalmente trasferibile del possesso di oro o per alimentare il sistema di una lotteria. Ciononostante, Wood riconosce la possibilità che Ethereum venga utilizzato in modi che infrangano la legge – e aggiunge che questo è uno degli elementi che rende la tecnologia così interessante. Allo stesso modo in cui il file sharing ha portato a diffuse applicazioni non autorizzate e al cambiamento dell’industrie tecnologica e dell’intrattenimento, le attività illecite rese possibili da Ethereum potrebbero cambiare il mondo, dice. «Il potenziale della tecnologia di alterare aspetti della società è di una portata rilevante», dice. «Si tratta di qualcosa che fornirebbe le basi tecniche per ogni genere di cambiamento sociale, e trovo la cosa emozionante».
Per fare un esempio, Wood dice che il software della Ethereum potrebbe essere utilizzato per creare una versione decentralizzata di un servizio come Uber, connettendo persone intente a raggiungere una destinazione con altre disposte ad accompagnarle, e gestendo i pagamenti senza la necessità di una società di mezzo. Regolatori come quelli che stanno bombardando Uber in diverse parti del mondo non avrebbero nulla a cui appigliarsi. «Si può implementare un qualunque servizio Web senza che ci sia una entità legale alle sue spalle», dice. «L’idea di rendere impossibile la legislazione di certe cose è interessante».
(traduzione di Matteo Ovi)