Amarcord9 cose indimenticabili della scuola a cui stiamo dicendo addio

Il Bignami, la calcolatrice, il diario. “Skuola.net”, al suo 16esimo compleanno, elenca i simboli della scuola che il lifestyle studentesco 2.0 sta abbandonando

Il mitico Bignami, il prof in pensione che dava ripetizioni, i bigliettini nella manica per copiare, la telefonata pomeridiana al secchione per i compiti. Oggi tutto questo è stato soppiantato dal lifestyle studentesco 2.0. Skuola.net, che nel 2016 compie ben 16 anni, racconta come è cambiata la vita di scuola in questi anni 2010: le 9 cose che chi andava a scuola solo qualche anno fa ricorda bene, e a cui stiamo dicendo lentamente addio.

Carta, penna e giù a scrivere righe su righe di compiti. E quando non si sapeva quali erano questi compiti su cui si doveva passare il pomeriggio, si prendeva il telefono e si digitava il numero del secchione (sperando che fosse in casa). No, non stiamo parlando della “preistoria”, ma di appena qualche anno fa. 16 per l’esattezza, quando Skuola.net è nata assistendo poi, nel corso degli anni, a una vera e propria rivoluzione del modo di studiare. Oggi, molti oggetti che hanno salvato generazioni di studenti, tanti ragazzi nemmeno li hanno mai visti dal vivo. E proprio a marzo, mese del 16esimo compleanno di Skuola.net, nata nel 2000, il portale mostra come l’avvento del web ha cambiato il lifestyle degli studenti.

#9 Il Bignami
Mini libricini che hanno salvato la vita a generazioni di ragazzi che, impreparati per compiti ed esami, se li portavano a scuola nascondendoli nei posti più improbabili. Per copiare, ovviamente. Anche i più bravi, quando si riducevano allo studio dell’ultimo momento, hanno dato uno sguardo a qualche Bignami che sintetizzava pagine e pagine di libri in qualche riga. Oggi sono praticamente scomparsi. In fondo, a chi è nato con Skuola.net, a cosa serve un Bignami?

#8 La calcolatrice
Ok, sicuramente tantissimi studenti ne hanno ancora una nell’astuccio o nello zaino. Quello che non sanno è che anche lei è un oggetto destinato a morire rimpiazzata da app come Photomath, per esempio, che può risolvere un’equazione con un click fotografico dello smartphone.

#7 I gruppi di studio
Qualche anno fa lo studio si divideva tra compagni. A qualcuno toccava prepararsi su un capitolo, a qualcuno su un altro. Poi ci si vedeva un pomeriggio per ripetere tutti insieme, in maniera da studiare in poche ore un carico che altrimenti avrebbe richiesto giorni di preparazione. Salvo poi non concludere niente e perdere un pomeriggio in chiacchiere e giochi. Oggi non serve più incontrarsi per studiare insieme, basta organizzare una bella chat su Facebook e confrontarsi lì.

#6 Il diario
Ma quali compiti! Generazioni intere hanno usato il diario per scrivere dediche, scritte e raccogliere foto. Tutto bello e romantico, per carità, se non fosse stato soppiantato da app come quella di Diario Skuola.net: organizza lo studio, avverte quando c’è un compito in classe o un’interrogazione e dice pure quante assenze si possono ancora fare per non essere bocciati.

#5 Il telefono
Parliamo di quello di casa e non dell’ultimo modello di smartphone. Quando è nata Skuola.net, se i ragazzi si erano dimenticati di segnare i compiti per casa, si prendeva il telefono e si chiamava il secchione. E con il pretesto si faceva pure una chiacchieratina. Ora i compiti (spesso pure già belli e fatti) viaggiano su WhatsApp.

#4 I bigliettini
Nell’astuccio, nelle maniche della felpa e persino sotto le scarpe. Fino a qualche anno fa, i bigliettini in vista di un compito in classe si stampavano a casa in un formato minuscolo, creato ad hoc per copiare. Ma i ragazzi sanno essere davvero innovativi quando si tratta di arrivare a un 6. Ecco allora che i fogliettini stanno pian piano sparendo a favore dello smartphone e di una connessione a Internet sempre più presente. Anche in classe.

#3 Le ripetizioni del vecchio prof
Se si doveva recuperare un’insufficienza, la mamma avrebbe fatto venire in casa il tipo del piano di sotto, un vecchio prof di latino in pensione. Tanto vecchio che probabilmente il latino erano la sua lingua madre. Ora, grazie al servizio Skuola.net | Ripetizioni (link a >> https://ripetizioni.skuola.net/), l’aiuto può arrivare anche da tutor poco più grandi dei ragazzi stessi, che sanno parlare la “loro lingua” e che possono persino fare la ripetizione su Skype.

#2 Il dizionario
Per chi fa il liceo classico è un oggetto ancora troppo familiare. Ma chi invece frequenta qualsiasi altro indirizzo, sa bene che per tradurre una parola basta digitarla su Google Translate.

#1 L’enciclopedia
Tomi e tomi di pesantissimi libri arricchivano gli scaffali delle case degli studenti. Ma parliamo di 16 anni fa e più, quando per fare una ricerca ancora si tirava giù il volume “X” dell’enciclopedia di mamma e papà, si cercava l’argomento sul quale ci si doveva preparare e si copiavano righe e righe a mano o, alla meno peggio, al pc. Fortunatamente gli studenti hanno suonato il requiem a tutta quella fatica: a fare la ricerca per la prof li aiuta il web, ancora di più Skuola.net dovei ragazzi ogni giorno caricano i loro appunti e le loro recensioni sotto la supervisione dalla redazione che controlla e approva tutto in modo che possano studiare più velocemente e avere il pomeriggio libero.

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club