Ogni primaria ha la sua pena. E anche l’edizione 2016 delle consultazioni dal basso in vista dell’appuntamento con le amministrative di primavera sta mostrando più difetti che pregi. Se il Pd, tra Roma e Napoli, dove il voto si è chiuso da pochi giorni, è alle prese con la denuncia di brogli e schede bianche gonfiate, non va meglio nel centrodestra, con la chiamata ai gazebo romani che si sta trasformando in una prova di forza tra i leader Giorgia Meloni, per Fratelli d’Italia, Silvio Berlusconi, per Forza Italia, e Matteo Salvini, per la Lega. Dopo l’esperimento non risolutivo dei seggi leghisti di fine febbraio, infatti, domani sarà la volta delle cosiddette ‘gazebarie’ azzurre con lo scopo di dare l’investitura definitiva a Guido Bertolaso nella corsa per il Campidoglio. Un appuntamento che difficilmente sarà foriero di una ‘pacificazione’ nel centrodestra.
Proprio di fronte alla confusione generata da questi ultimi recenti appuntamenti con i gazebo, ma anche alla luce di quelli che definisce “i fallimentari esperimenti” del passato, il politologo Giovanni Sartori non usa mezzi termini nel definirle “una truffa bella e buona. Altro che trionfo della democrazia”. “Mi fa ridere – dice a Linkiesta – chi sostiene che grazie a questo strumento abbiamo il vantaggio della conoscenza istantanea del candidato prescelto. La verità è che abbiamo solo la conoscenza istantanea di chi è più abile a imbrogliare”.
Professore, insomma, l’istituto delle primarie è da bocciare del tutto?
Non posso dire che sono una cosa seria. Fino a ora non abbiamo assistito a un appuntamento con le primarie che non si sia rivelato truffaldino. Sono consultazioni comprabili.
Dunque, non hanno senso?
Per me sono del tutto inutili. Ormai le abbiamo provate tutte e i risultati fallimentari sono sotto gli occhi di ognuno di noi.
E se fossero regolamentate per legge?
Tutte sciocchezze. A cos’altro dobbiamo assistere per renderci conto che queste consultazioni non servono?
L’errore è stato a monte nell’importare in Italia un istituto nato altrove?
Sono state inventate negli Stati Uniti ma lì si partiva da zero. C’era un Paese che nasceva. Qui da noi non hanno ragion d’essere ma, soprattutto, contengono vizi che non possono essere eliminati.
Quali?
Tanto per cominciare hanno raggiunto livelli di corruzione insuperabili. Ma hanno anche altri difetti. A partire dalle percentuali bassissime registrate in alcune circostanze.
Si riferisce alle consultazioni online del M5s?
Sì. E in casi di così bassa partecipazione mi chiedo che senso abbia organizzarle.
Eppure le primarie nascono come un esercizio di democrazia dal basso. Dovrebbero essere un’occasione per gli elettori di scegliere il candidato che più li rappresenta.
Non ci prendiamo in giro: il sistema è stupido ed è falsato. Ma soprattutto fa del male ai partiti stessi.
In che senso?
E’ semplice: queste consultazioni modificano la struttura interna dei partiti, costretti a organizzarsi in funzione di questa o quella corrente.
Primarie come pretesto per regolare conti interni?
Senza dubbio. Ma anche, come nel caso del centrodestra, per stabilire primati tra leader diversi. In ogni caso la conclusione è una soltanto.
Quale?
Siamo di fronte a un pretesto aggiuntivo per falsare le vere elezioni.