Il fact-checkingReferendum, le notizie più condivise sono delle bufale

Avete sentito parlare del presunto ritrovamento a “Rignano sul Membro” di 500.000 schede elettorali “con il SI già segnato”? È stata la notizia legata al voto con l’engagement più alto su Facebook ed è una bufala. Come la metà dei primi 10 contenuti sul referendum con più coinvolgimento

Nei due mesi prima del referendum costituzionale del 4 dicembre, la singola notizia sul tema più condivisa sui social network era falsa. Nella classifica dei primi dieci link per coinvolgimento da parte degli utenti, le notizie false o scorrette pareggiano quelle vere per cinque a cinque.

Subito dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, ha avuto grande risalto – anche in Italiaun’analisi di BuzzFeed News sulla diffusione delle notizie sui social network. L’articolo, firmato da Craig Silverman, mostrava come le più diffuse notizie false su Clinton o Trump hanno ricevuto più coinvolgimento da parte degli utenti rispetto alle singole storie di maggior successo pubblicate da una ventina tra i maggiori media americani.

Questa analisi ha portato diversi media a chiedersi se Trump avesse vinto grazie a Facebook, e ha causato la richiesta al social network di agire per limitare la diffusione delle bufale (anche da parte della comunità internazionale dei fact-checkers, tramite una lettera aperta sottoscritta anche da Pagella Politica). Dopo una reazione tiepida da parte di Mark Zuckerberg, sia Facebook che Google hanno annunciato che si sarebbero mossi per contrastare il fenomeno.

Le bufale sul referendum

Secondo la nostra analisi, anche nel panorama informativo italiano il problema della diffusione delle bufale ha una grande rilevanza. Abbiamo considerato i post in italiano che hanno avuto il coinvolgimento più alto su Facebook e più condivisioni su Twitter, Linkedin e Google+ tra il 1° ottobre e il 30 novembre 2016 e che contenevano “referendum” nel titolo. I risultati – riportati per esteso qui – non sono incoraggianti.

La notizia con l’engagement più alto su Facebook è infatti una bufala: il presunto ritrovamento, in un inesistente paese di “Rignano sul Membro”, di 500.000 schede elettorali “con il SI già segnato”. Nei due mesi preelettorali il link ha suscitato oltre 233mila reazioni, sommando quelle su Facebook – condivisioni, like e commenti – e quelle su altri tre popolari social network (LinkedIn, Twitter, Google+): più di ogni altro contenuto preso in considerazione dalla nostra analisi.

L’homepage del sito da cui proviene, Italiani-informati.com, pubblica contenuti sensazionalistici con “[SHOCK]” o “[MASSIMA ATTENZIONE]” nel titolo. In un disclaimer pubblicato a fondo pagina, si trova l’indicazione in carattere molto ridotto che “Italiani-informati.com è un sito satirico e quindi alcuni articoli contenuti in esso non corrispondono alla veridicità dei fatti”. Il dominio appare registrato a maggio di quest’anno tramite una società che garantisce l’anonimato del registrante (procedura in realtà piuttosto comune).

Solo in un disclaimer a fondo pagina di Italiani-informati.com si trova l’indicazione in carattere molto ridotto che è un sito satirico e che quindi “alcuni articoli contenuti in esso non corrispondono alla veridicità dei fatti”

Notizie false, vere, fuorvianti

Il disclaimer non è contenuto, invece, nella homepage di NewsItalys24, il sito che ha pubblicato il post con il terzo maggior coinvolgimento a tema referendario: un’altra bufala, ovvero che la popolare comica Luciana Littizzetto si ritirerebbe dalla televisione in caso di vittoria del No.

Questa bufala è stata pubblicata con grande successo da molti altri siti, tanto che, a causa delle sue riprese, compare ben quattro volte nella classifica delle venti notizie (vere o false) più condivise. La somma delle reazioni raccolte dalla bufala, nelle sue varie declinazioni, raggiunge le 319.200, che la porterebbe in testa a questa particolare classifica. La stessa Littizzetto ha dovuto smentire di aver detto qualcosa del genere.

Tra le due bufale che abbiamo citato, al secondo posto c’è una notizia vera: la richiesta del vicesindaco di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno) di rinviare il referendum e utilizzare i soldi risparmiati per i terremotati. La dichiarazione è stata fatta a Rai News 24 ed è stata ripresa il 30 ottobre scorso da un portale di informazione locale.

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