Anche se in pochi lo dicono esplicitamente, la capacità di “prendere la parola” per difendere una tesi o presentare un progetto o un’idea è una delle competenze trasversali più apprezzate nel nuovo mondo del lavoro.
Molti di noi riescono facilmente a “prendere la parola” davanti a dei colleghi o a dei clienti. Per altri, invece, dal punto di vista emotivo esporre in pubblico è molto più complesso. Soprattutto per le persone introverse si tratta di una performance problematica. Evitiamo di dire la nostra davanti agli altri anche quando magari abbiamo qualcosa di interessante e utile per tutti, lasciamo che sia qualcun altro a parlare, magari per dire banalità o stupidaggini. In tanti soffrono questa incapacità. Desidererebbero ardentemente “prendere la parola”, ma quando arriva il momento una forza incontrollabile li costringe a tacere. È davvero un peccato perché quando sappiamo “prendere la parola” senza esitazione trasmettiamo agli altri sicurezza e autorevolezza, aumentiamo la nostra visibilità e la nostra capacità persuasiva.
Ecco tre consigli a portata di mano per provare a superare questo limite.
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Troviamo un’idea da combattere o un pericolo da scongiurare: il timore e l’imbarazzo del prendere la parola davanti a tutti si squaglierà come neve al sole