Campagna elettorale tedesca: la leadership di Merkel e il fallimento di Schulz negli editoriali e commenti di think tank e riviste europei
Con l’avvicinarsi delle elezioni tedesche del 24 settembre, molti opinionisti in tutta Europa guardano allo situazione politica del più grande stato membro dell’UE.
Alcuni editoriali francesi mettono in dubbio il ruolo della Germania nell’Unione Europea. Sul think tank parigino Contexte, Luc André sostiene che 12 anni di governo Merkel abbiano dimostrato come la Cancelliera tedesca ricopra, per lo più, un ruolo di “amministratore”, non di leader visionario in grado di promuovere l’integrazione comunitaria. Allo stesso modo, su Mediapart, Claus Leggewie afferma che la Germania non è mai stata molto reattiva di fronte alle possibilità, emerse negli ultimi anni, di rafforzare l’Unione. L’intellettuale tedesco lancia dunque un appello a Emmanuel Macron, affinché spinga le élites tedesche a realizzare le riforme necessarie.
Su The European Institute Markus Ziener sostiene invece che Merkel abbia ricoperto un ruolo incisivo sul piano internazionale e “dimostrato di essere un perfetto gestore di crisi”. Riguardo le mancanze della Cancelliera tedesca, Ziener ritiene che queste riguardino maggiormente la politica interna. Inoltre, parlando della campagna elettorale dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU) l’autore afferma che il partito al governo ha preferito diffondere un’“atmosfera felice” e scartato le questioni reali che il paese dovrà affrontare nel futuro.
Analogamente, su Carnegie Europe Jackson Janes sostiene che la politica di Merkel si concentra “sugli aspetti procedurali, piuttosto che sulle grandi proclamazioni”. Il messaggio centrale della Cancelliera è basato sul mantra:“fiducia e stabilità”. Secondo Janes non c’è alcun dubbio che Merkel vinca la sua quarta competizione elettorale consecutiva. Ma questo non significa che sarà pronta a gestire le sfide del futuro.
Nel dibattito pubblico tedesco la mancanza di leadership di Martin Schulz sembra essere un tema più importante del successo di Merkel. Tra le pagine del giornale conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung, Oliver Georgi analizza la probabile sconfitta del candidato della SPD. Georgi sostiene che Schulz non sia stato in grado di presentare un messaggio elettorale chiaro ai cittadini tedeschi. Tanto che anche il sobrio slogan di Merkel “Voi mi conoscete” si è rivelato più potente di quanto meritasse.
Quali saranno le conseguenze delle elezioni tedesche sulla Brexit? Leopold Traugott affronta la questione tra le pagine del think tank liberale Open Europe. Traugott afferma che per il Regno Unito il miglior esito sarebbe la nascita di una coalizione formata dall’Unione Cristiana-Democratica (CDU) e il Partito Liberale (FDP), dal momento che quest’ultimo è la formazioni più vicina al mondo imprenditoriale tedesco. Tale alleanza sarebbe incline ad ascoltare le preoccupazioni dei datori di lavoro e potrebbe dunque portare a un positivo accordo di libero scambio tra l’UE e il Regno Unito.
Il giornalista tedesco e membro del FDP, Wolf Achim Wiegand, mette in guardia, dalle pagine di The European, riguardo le insidie della campagna elettorale. Nessun media tedesco ha avviato un’ampia discussione riguardo il futuro dell’Europa, scrive Wiegand. I giornalisti tedeschi non stanno inquadrando una questione chiave. Secondo l’autore, l’assenza dell’Europa dal dibattito pubblico in Germania è molto preoccupante, specialmente se si considera che, nel giro di due anni, gli stessi cittadini tedeschi saranno chiamati a votare alle elezioni del Parlamento Europeo.
Da leggere:
Activate could never be Momentum – but Momentum could become Activate – Newstatesman
National Action: what I discovered about the ideology of Britain’s violent neo-Nazi youth movement – The Conversation
The Guardian view on the European Union: sticking together – The Guardian
Responsive leaders needed to encourage citizen participation – The Conversation
Future of Europe: 10 tips for the old continent from its youth – EurActiv
La versione originale in inglese qui.